Aveva ragione Maradona, che lo portò in Sudafrica quando era ct dell’Argentina, affidandosi a lui e Tevez. «Quando Gonzalo verrà in Italia, farà meraviglie». Poteva mai sbagliare una previsione uno come Diego? Un ciclone, Gonzalo Higuain. E il Pibe ieri lo ha ribadito: «È spettacolare». Poi se non fa gol fa assist. Ne ha già collezionati cinque. E allora giù schede e grafici, disegnini e lavagnine, suggerimenti di esperti, pareri dei difensori che l’hanno affrontato in passato in Spagna, pareri dei difensori che sperano di non affrontarlo mai. Domanda: come fermare il rinato Gonzalo Higuain? A Torino, Antonio Conte comincia a chiederselo con discreta preoccupazione.
In fondo, non ha bisogno di vedere e rivedere dvd per capire chi è il Pipita. Non se la prenda a male Tevez, ma per la Juve era pur sempre Gonzalo la prima scelta dell’estate. Solo che in casa bianconera la richiesta di Florentino Perez e del papà dell’argentino era sembrata cosa esagerata. E allora, la frenata e il ritorno sull’Apache. Tevez ha firmato un gol in più in campionato ma in Champions non ha lasciato alcun segno. Al contrario di Gonzalo, il ciclone. Tre gol dall’inizio della manifestazione: due gol al Marsiglia (l’ultima sua doppietta in Champions nel settembre del 2010 contro l’Ajax) e una rete al Borussia Dortmund. E sono 8 in questa stagione in appena 13 partite giocate. Neppure Cavani, nell’anno della Champions, aveva fatto meglio di lui a questo punto: di reti ne aveva segnati due (al Manchester City e al Villarreal). Un autentico fenomeno. Anche perché Higuain piace a tutti: dentro il campo è un uomo educato, fair play allo stato puro, gli avversari lo stimano e lui distribuisce sorrisi e strette di mano a tutti.
Già, come fermarlo allora? Gonzalo quando vede il bianconero juventino vede le streghe: per due volte ha sfidato la Juve e per due volte ha perso. Di gol, nessuna traccia. È arrivato il momento di rompere il tabù nella notte delle stelle, in questa stagione di grazia iniziata bene, proseguita tra qualche inghippo (lo stop per l’affaticamento muscolare). Higuain è a quota 8 e sembra non avere limiti: in Champions trascina come pochi altri in Italia. Non a caso Tevez di gol in Europa non ne ha ancora fatti neppure uno.
L’avvicinarsi del duello con la Juventus lo ha completamente risvegliato: il Pipita ha così rassodato i suoi muscoli ed è tornato a segnare su azione dopo quasi un mese e mezzo (22 settembre a San Siro). La condizione atletica di Higuain, d’altronde, è mutata varie volte in poche settimane: ma da quando Benitez ha deciso che era giunto il momento di ballare, ebbene Higuain ha deciso di ballare. Due gol (su rigore) al Torino; due gol su azione al Marsiglia che consegnano il Napoli a un passo dalla storia.
Non si frena più: Pipita non teme una disastrosa ricaduta e la sua vigilia, prima della Juve, è un inno all’ottimismo. È la sfida dell’anno e promette decisamente spettacolo. È Juventus-Napoli, ma adesso è soprattutto Higuain contro Tevez, i due campioni che spostano radicalmente gli equilibri delle rispettive squadre. Il campione del Napoli colpisce per un’altra qualità, che conquista il cuore dei tifosi ma in primo luogo Benitez: gioca per la squadra (5 assist), senza mai cercare il colpo da fuoriclasse fine a se stesso. Il gioco d’attacco del Napoli decolla e diventa indigesto. Per tutti.
Fonte: Il Mattino.
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