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Avellino stellare, vince a Catanzaro e vola in B

In delirio gli ottocento sostenitori presenti al Ceravolo successo del Perugia

Catanzaro. Doveva necessariamente essere vittoria per l’Avellino per avviare i festeggiamenti per la serie B e alla fine vittoria è stata. Accertato che le notizie che provenivano dal Curi di Perugia confermavano, per l’Avellino, la necessità di conquistare l’intera posta in palio, i biancoverdi, nella ripresa, hanno spinto sull’acceleratore riuscendo a fare un solo boccone dell’ormai passiva resistenza dei padroni di casa dando il via al delirio dei circa 800 supporter assiepati in curva Est.
In avvio, contro un Catanzaro disposto in maniera molto guardinga, con una linea difensiva a tratti composta da ben cinque elementi, la sorpresa biancoverde è nell’utilizzo di Herrera nel ruolo di partner di Biancolino con De Angelis alle spalle e Zigoni relegato ancora una volta in panchina insieme a Castaldo. La prima frazione, però, è un inno al vogliamoci bene con Catanzaro e Avellino che fanno di tutto per evitare di farsi del male. Le dimostrazioni lampanti sono nelle occasioni da gol che quasi per caso le due squadre costruiscono ma che i rispettivi cannonieri fanno a gara per sbagliare nella maniera più clamorosa possibile. Comincia la sarabanda di errori. Da una parte Biancolino, servito (12’) dopo una progressione di Herrera sulla destra, calcia debolmente addosso a Pisseri un facile tap-in. Sull’altra sponda, invece, è Masini, dieci minuti più tardi, a involarsi verso Di Masi per poi centrarlo con un tiro telefonato. La mancanza di agonismo è palese tanto che alla fine della frazione non si conterà alcun ammonito (uno solo, il calabrese Sabatino al termine del match) e i contrasti sono all’acqua di rose.
Pur tuttavia la gara è piacevole con l’Avellino che dimostra un miglior palleggio e che si pianta stabilmente nella metà campo dei padroni di casa conquistando calci d’angolo in serie ma con il Catanzaro, che, sul finire di tempo, costruisce una colossale occasione da rete che Russotto, servito da un assist di petto di Masini, s’incarica di recapitare sul fondo a tu per tu con Di Masi.
L’intervallo porta la notizia del già largo vantaggio del Perugia che, da un lato, costringe l’Avellino alla vittoria e dall’altra consegna la matematica certezza della salvezza al Catanzaro. L’Avellino giocoforza comincia a pigiare sull’acceleratore con il Catanzaro costretto sulla difensiva dall’oggettiva forza della capolista ma anche dall’evidente affanno fisico in cui si ritrova e con Rastelli che inserisce in rapida sequenza Zigoni, Catania e, infine, Castaldo.
Il gol degli ospiti è nell’aria e viene impedito dai legni della porta giallorossa (che respingono, al 6’, un colpo di testa dell’appena subentrato Zigoni) e poi dalle prodezze di Pisseri che s’immola sui vari Zigoni, De Angelis e Fabbro, tutti arrivati a un passo dalla rete compiendo il suo capolavoro (27’) ricacciando l’urlo di Millesi quasi sulla linea dopo uno spunto di Castaldo. Lo stesso Millesi, però, è colui che da il là al gol promozione con un recupero sulla metà campo cui segue un’apertura su D’Angelo sul cui cross Zigoni anticipa tutti e deposita la rete più importante della stagione dando il via alla festa irpina degli ottocento spettatori e di una intera città.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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