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Avellino, per Galabinov lo sport è una questione di famiglia

I nonni sono stati campioni di volley e calcio

AVELLINO – Il primo gol non si scorda mai e per festeggiare la prima realizzazione in B l’attaccante Andrey Galabinov ha sgarrato con l’alimentazione, ma lo ha subito fatto sapere attraverso un tweet: « Sono andato a mangiare una pizza». Avrebbe dovuto fare a metà con Gigi Castaldo ma il loro accordo vale solo in campo, non a tavola. « Sono contento per il gol realizzato su rigore. L’altra volta, contro il Varese, lo aveva battuto Gigi sbagliandolo. C’è un patto tra noi, ne calciamo uno ciascuno, speriamo di ottenerne parecchi», auspica l’attaccante bulgaro che nel calcio s’è ritrovato quasi per caso.

VOLLEY – In casa Galabinov non esiste altra passione se non per il volley. Pure Andrey, con i suoi 190 centimetri di altezza, avrebbe dovuto fare parte di un importante sestetto seguendo le orme dei familiari che vivono a Sofia. Il nonno che si chiama proprio come lui, ha fatto parte della nazionale bulgara di volley che nel 1955 conquistò la medaglia di bronzo agli Europei di Romania. Ancora meglio ha fatto il padre Assen che ha conquistato tre bronzi con la Nazionale bulgara, agli Europei del 1981 e del 1983 e ai Mondiali del 1986 militando poi anche nella pallavolo italiana indossando le maglie di Milano e Agrigento diventando poi allenatore del Cityposte San Benedetto. C’è pure Yordan, il fratello di Andrey, che segue la tradizione familiare nel volley nel Corigliano Calabro, club di serie A2.

NONNO – A trasmettere la passione per il calcio al piccolo Andrey, però, è stato l’altro nonno, quello di parte materna. La signora Galabinov, infatti, è figlia di Yordan Filipov, storico portiere del Cska Sofia e punto di forza della nazionale bulgara di calcio. Questione di nonni, insomma, nello sviluppo delle attitudini dei giovani atleti cresciuti sotto lo sguardo attento di due indiscusse bandiere del calcio e del volley bulgaro. « La mia passione per il calcio è stata sempre forte anche se mi piace giocare a volley ma preferisco usare i piedi anziché le mani, fare gol è qualcosa di diverso rispetto alla realizzazione di un punto in una gara di pallavolo», dice Andrey la cui carriera non è stata facile.

VOLONTA’ – Decise di iniziare nel modo tradizionale, partendo dal basso, dopo avere militato nelle giovanili del Cska di Sofia. Il trasferimento in Italia nell’estate del 2006, destinazione Castellarano, provincia di Reggio Emilia, per giocare nella formazione di Serie D in cui realizzò appena due reti nelle 18 gare disputate facendosi comunque notare dagli osservatori del Bologna che scommisero sul giovane attaccante bulgaro non ancora diciottenne mandandolo, però, a maturare nelle categorie inferiori: dapprima in prestito al Giulianova (un solo gol in 12 gare), poi alla Giacomense (tre reti, ancora 12 gare giocate). Il Bologna però preferì cederlo al Livorno che a sua volta spedì Galabinov al Lumezzane dove realizzò quattro gol in 19 gare. A fine stagione tornò al Livorno, facendo tre apparizioni in Serie B, senza segnare. Ancora tanta serie C1 con Sorrento, Bassano e finalmente un bel po’ di reti con il Gubbio (12 in 24 gare) ritrovando la B con l’Avellino. « Qui mi trovo davvero bene e c’è anche la squadra di volley che ospiterà il Corigliano in cui gioca mio fratello: andrò a vederlo», assicura.

 

La Redazione

G.D.

Fonte: Corriere dello Sport

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