Emulare la Juventus, in tutto e per tutto, riportandosi alla 27esima giornata dello scorso campionato. Nel 2011-2012 la Juve somigliava agli azzurri di adesso: 53 punti in classifica e seconda alle spalle del Milan primo a quota 57. Di lì in avanti, altre 11 giornate attraverso le quali la formazione di Antonio Conte approfittò del calo rossonero, causa Champions, per appuntarsi lo scudetto sul petto. Mazzarri rivede l’ultimo tratto di una stagione fa e rianima il gruppo di fronte all’identica prospettiva che potrebbe verificarsi adesso. “Bisogna vincerle tutte”, nella sua esagerazione, il concetto espresso dal tecnico toscano corrisponde quasi al vero. Se non 11 su 11, ma 10 sì, calcolando solo un pareggio, magari al Meazza contro il Milan. Se qualcuno pensava che il Napoli avesse alzato bandiera bianca dopo il pari al San Paolo con la Juve, deve ricredersi. Il gruppo sta lavorando come se tutto fosse immutato nel duello a distanza con i bianconeri. Allenamenti e studio quotidiano, in attesa che alcuni dati attualmente poco confortanti tornino positivi. Come il lungo periodo di crisi atletica che ha costretto il Napoli ad un febraio nero, statisticamente a marzo è destinato a concludersi.
IL BOMBER – Il secondo elemento di crisi riguarda Cavani: non è mai stato a digiuno per 7 partite e 590 minuti, da quando veste la maglia del Napoli. Si sbloccherà, magari domenica a Verona, dove non ha mai fatto gol. Tutti questi ostacoli dovranno tramutarsi in elementi di pregio per provare una risalita clamorosa, quanto necessaria innanzitutto a tenere a distanza le pretendenti alla piazza d’onore. Rifarsi alla Juve di un anno fa, che nelle ultime 11 giornate mise in fila 10 vittorie per chiudere prima con 4 punti in più del Diavolo. Possibile? Si, perchè il calendario degli azzurri è simile a quello della Juve di un anno fa. L’impresa è complicata, ma se l’ottimismo è il sale della vita, il Napoli ha l’obbligo di crederci fino a quando la classifica lo renderà possibile.
Fonte: Raffale Auriemma per il Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
L.D.M.
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