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Auriemma: “De Laurentiis ha imposto un diktat: tornare in Champions”

Benitez dice di sentirsi deluso, De Laurentiis evita commenti tecnici e rimanda ogni valutazione al termine di questa stagione. C’è ancora tanto da giocare, 12 giornate di campionato, una finale di Coppa Italia e chissà quanto ancora in Europa League: dovere di un presidente è quello di evitare deragliamenti nel periodo più delicato di questa prima avventura di marca spagnola. Poi si vedrà. Si capirà cosa ha impedito al Napoli di trovarsi oggi in corsa per lo scudetto, nonostante il passo di una Juventus che ha corso in ogni sfida a spron battuto. Sì, anche il Napoli avrebbe potuto sentirsi adesso candidato al titolo di campione d’Italia, perché gli mancano 20 punti. Reali, effettivi. Non il desiderio trasognato di ogni tifoso: vincere tutte le partite. Tutte no, però quelle contro le formazioni di medio e basso cabotaggio, potevano, anzi dovevano finire diversamente.

Una squadra che mette sotto, con una sicurezza anche inattesa, club come Borussia, Arsenal, Roma, che vince a Milano e che si sbarazza allegramente e per due volte di una vecchia gloria come l’Olympique Marsiglia, aveva nelle sue corde tutto il diritto di fare molto di più con il Parma, il Sassuolo, l’Udinese, il Genoa e il Chievo al San Paolo, avrebbe potuto-dovuto vincere a Bologna e Cagliari. Invece, ha dilapidato un vero e proprio patrimonio di punti, 20 per la precisione. Domanda: è un diritto dei tifosi immaginare che 10 di questi 20 punti potevano, oggi, far parte della classifica del Napoli? La risposta è sì. A quota 62 (4 più della Roma e 7 meno della Juve) il giudizio parziale avrebbe preso tutta un’altra piega e tutti staremmo parlando di un Napoli eccellente, che aveva superato brillantemente il passaggio da un allenatore all’altro, da un modulo all’altro e da un gruppo di calciatori ad un altro totalmente diverso. Invece, quei 17 punti di distacco dalla Juve fanno molto male ad una piazza che negli anni scorsi considerava le stagioni positive o meno a seconda se si fosse battuto o no Madame. Oggi è tutta un’altra storia, c’è la passione e pure la programmazione. Quella che deve convincere il Napoli società fin da oggi ad immaginare i rinforzi per la prossima stagione. Un paio, non di più, ma che siano quelli che la piazza desidera per puntare direttamente allo scudetto. Ne è convinto anche De Laurentiis, ben felice di attrezzare l’organico affinchè i suoi sforzi si traducano in un gruppo forte per davvero e sul quale Benitez potrà istruire tutti in un modulo che fino a questo momento ha patito fin troppo il cambiamento repentino e incondizionato. Sotto sotto (ma non lo dirà mai), anche il patron immaginava che dopo aver speso 103 milioni di euro, a questo punto della stagione la squadra si trovasse in una situazione diversa, più vicina alla vetta ed ancora dentro la Champions. Perché ricevere gli attestati di merito per essere usciti con 12 punti dalla competizione continentale più importante, non consola ma fa sentire anche un pò grulli. Blindare il terzo posto e provare a vincere una Coppa oppure tentare l’aggancio al secondo posto? Va bene tutto, purchè il Napoli torni l’anno prossimo in Champions. E’ questo l’unico, condivisibile, diktat imposto da De Laurentiis.
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