La differenza è tutta lì. Il Villarreal registra e manda sul web annunci dal sapore bellico, richiedendo la massima partecipazione stasera allo stadio Madrigal dei tifosi spagnoli per vincere la gara più importante della stagione. Il tecnico Garrido, poi, prova ad irretire gli azzurri con l’appellativo di “squadra capace solo di giocare in contropiede”, ma intanto si lecca le ferite per aver perso il terzo posto nella Liga, in seguito alle ultime tre, disastrose partite: due sconfitte, contro Levante e Deportivo, oltre al pari casalingo contro l’ultima in graduatoria, il Malaga. Non è la spocchia convinta di sé che sfodera il Mourinho condottiero, quella di Garrido è la paura folle di affrontare un Napoli che in trasferta è capace di tutto. Soprattutto in Europa League, di segnare almeno un gol. È già successo a Boras (0-2 all’Elfsborg), poi a Bucarest (3- 3), a Liverpool (3-1) ed a Utrecht (3-3). Stasera di reti potrebbe servirne anche una soltanto per garantirsi il passaggio agli Ottavi e lasciare il Villarreal con un pugno di mosche in mano ed una stagione da archiviare già a febbraio. Il Napoli oggi è un’altra cosa. Costringe gli avversari a modificare il loro impianto di gioco e gli allenatori a sfidare la Mazzarri-band con l’arroganza di chi sta tremando. La serenità del tecnico azzurro, anche nell’esposizione dialettica, è la rappresentazione più pura di chi si sente superiore. Non ha più il fare nervoso che sfoderò a Boras, in un’altra sfida europea da dentro o fuori. Ieri Mazzarri ha messo a nudo i difetti e i tremori del Villarreal, replicando con l’ironia alle provocazioni di Garrido. E poi, decidere di giocarsela senza remore pur tenendo in panchina uno dei migliori realizzatori al mondo come Cavani, non è una forma di cieca scelleratezza, bensì la consapevolezza che chi entrerà al suo posto, comunque fornirà il contributo che serve. Battezzare Ruiz da titolare, scegliere Zuniga e non Maggio, Yebda e non Pazienza, danno l’esatta dimensione di un Napoli che, pur impiegando le alternative della panchina, non rinuncia a giocarsela per andare avanti in Europa League. Poi, magari è tutta pretattica e Mazzarri alla fine non se la sentirà di prendersi una responsabilità così grande come quella di tenere fuori Cavani in questa sfida che il patron De Laurentiis ha caratterizzato di grande interesse, poiché ha posto l’accento sul suo desiderio forte di passare il turno. Ecco, allora, che molte delle possibilità partenopee vengono poggiate sul desiderio di rivalsa che animerà stasera Lavezzi. Le tre giornate di squalifica per lo “sputo fantasma” di Roma, gli pesano come un macigno. Molto più dei 60mila euro che dovrà versare alla società, come massimo dell’ammenda che si può applicare nei casi di condotta violenta, già pesantemente sanzionata dal giudice sportivo. Chissà quanta rabbia, quella positiva, avrà in corpo il Pocho. Proprio per questa ragione è molto probabile che scenda in campo al Madrigal con il desiderio di far vivere una serataccia ai centrali spagnoli Gonzalo e Musacchio. E’ carico il Pocho, che martedì sera ha anche salutato il figlio Tomas, di rientro in Argentina dalla mamma. Vuole dare una risposta a chi non ha esitato a puntargli il dito contro per lo scambio di sputi con Rosi, ma soprattutto un posto di prima fila al Napoli: essere solo l’anti- Milan, non gli basta più.
Fonte: Raffaele Auriemma per Il Roma
La Redazione
F.C.
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