Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato al suo ingresso presso gli uffici della Lega di Serie A: “Napoli italiano? Mi piace molto, nella vita è bello cambiare in base alle proprie esperienze. In questo modo avrò modo di capire cosa funziona meglio o peggio. Il primo approccio con Sarri? Il progetto con lui è nato dal fatto che io ho sempre chiesto a me stesso perché giochiamo senza un regista. Quando trattai e negoziai per Verratti poi capii che per il nostro modo di giocare avrei creato un problema a noi e a lui. Ho visto Valdifiori e ho pensato che era quello che fa per noi. L’arrivo del fondo Doyen? Mi sono fatto l’idea che nel calcio ci sono troppe regole poco uniformi. Parliamo spesso di calcio come un’industria ma poi ce ne dimentichiamo. Dagli anni novanta i club sono diventati società per azioni, ma questo cozza con il diritto sportivo e con la legge 91 del 1981 che va riscritta e che invece la Lega si ostina a mantenere. Siamo senza un Ministro dello Sport e con una legge Melandri che ci crea guai. Il calcio non è tutelato. In più dobbiamo smettere di farci la guerra: qui siamo tutti contro tutti. Lotito parla di tre anni per andare a regime e ridurre il numero delle squadre. Ma perché? Perché hai bisogno dei voti di chi? Hai la spinta della B? Con chi ti sei messo d’accordo? Perché in questo paese ci vogliono tre anni per fare qualcosa. Se facciamo del bene bisogna farlo subito per riprenderci il posto in Europa che abbiamo avuto in passato. Dobbiamo essere un paese maturo che punta sulle regola. Da dove riparte il Napoli? Dal fare tesoro dell’esperienza calcistica di questi anni, prendendosi intanto un regista e domani mattina verificheremo l’idoneità di Reina che torna a casa. Se sarà idoneo sarà il secondo tassello. Poi con Sarri, con cui ci sentiamo nonostante sia in vacanza e che sta valutando le ultime 60 partite del Napoli per studiare la squadra. Dopo comunicheremo le nostre decisioni alla stampa. Meglio parlare solo quando si ha qualcosa da dire anziché parlare con frasi scritte e ovvie. Fronte cessioni? Quando faccio un film al regista porto degli attori se poi ragionando assieme lui mi porta un attore che reputa migliore, lo valutiamo e facciamo una scelta.”
Fonte: Tmw
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