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Aurelio De Laurentiis: “Basta alle tensioni e alle violenze. La madre di Ciro come un simbolo”

Quasi dieci anni fa diventò proprietario del Napoli.«Mai avrei immaginato di vivere un giorno come questo».Le promozioni, le due coppe Italia, le partecipazioni alla Champions League, gli acquisti di grandi campioni come Cavani, Higuain, Lavezzi,Hamsik.E poi questo giorno, il più doloroso.«Ho seguito il travaglio di Ciro Esposito molto da vicino, senza fare mancare mai il nostro appoggio ma sempre rispettoso di un momento così tragico per i genitori.Chi dirige, deve operare in queste situazioni e non lanciare spot». Aurelio De Laurentiis è a Milano con gli altri presidenti della serie A. Discute di contratti televisivi,però il suo pensiero è rivolto a questo giorno, il giorno dei funeralidi Ciro.

Presidente, sarà nella piazza di Scampia oggi? «È nelle mie intenzioni.È un giorno tristissimo per Napoli,per il Napoli, per la famiglia Esposito che è stata un esempio in questa storia. Ci sentiamo uniti più che mai, questa tragedia dovrà darci forza».

Ciro Esposito lei non lo conosceva«L’ho conosciuto e l’ho vissuto attraverso i racconti dei suoi familiari e dei suoi amici. Ciro è stato vittima di una ingiustizia incredibile,hanno spezzato il suo sogno.La sua era una bella storia di vita.Aveva una speranza di lavoro, avrebbe dovuto sposarsi, c’era la sua ragazza ad aspettarlo fuori da quell’ospedale .E invece…».

La mamma di Ciro, Antonella, è diventata un simbolo«Come una Maria,ha vissuto con cristiana rassegnazione e con fortissimo amore il calvario del suo ragazzo. In questa vicenda forse qualcuno avrebbe potuto pensare ad una giustizia sommaria,quella madre ha scelto un altro percorso e ha fatto sentire la sua voce in queste ore di angoscia:mai più,nessuna altra violenza dopo la morte di Ciro. E lo ha detto mentre il suo ragazzo si spegneva, senza mai sottrargli una carezza e un sorriso.Un coraggio ammirevole».

Non si deve aggiungere odio al dolore,è stato questo il senso delle parole della signora Antonella Leardi.«Non si deve.Noi dobbiamo andare oltre le riflessioni e i commenti.Il sacrificio di Ciro deve essere il punto di svolta per il calcio italiano:deve essere questo il momento del riscatto. Basta con le tensioni, basta con le violenze, basta con errori che hanno condizionato quella serata del 3 maggio e altre giornate di calcio. Dobbiamo recuperare una maturità e uno stile».

C’è già timore per le prossime partite tra Napoli e Roma. «Dobbiamo fare in modo che non vi siano contrapposizioni e recuperare il senso dello sport. Ce lo chiede anche questo ragazzo che voleva andare ad assistere a una partita della sua squadra e invece è andato incontro alla morte. Non possiamo vivere come fossimo nell’epoca dei comuni e dei campanili».

Qual’è il messaggio del presidente ai tifosi del Napoli? «È quello di continuare ad amare la loro squadra, portando nel cuore il ricordo di questo ragazzo.Noi lo faremo.Mi sento molto vicino alla famiglia di Ciro e il Napoli continuerà a sentirlo vivo,uno di noi».

Come ricordarlo? «Lo decideremo con i familiari, rispettando le loro volontà. L’ho detto a loro il primo giorno in cui è cominciato questo calvario: noi ci saremo sempre».

Benitez,un grande uomo di sport, si è posto angoscianti interrogativi dopo la morte di Ciro, e lei?«Le domande me le faccio tutti i giorni, questo calcio dobbiamo migliorarlo e dare la giusta importanza, ai nostri clienti, ai tifosi che meritano di vivere le partite in strutture sicure e questa responsabilità deve essere chiara a tutti».

Ripensa a dieci anni fa,quando entrò nel Napoli,adesso che si avvia al funerale di un tifoso della sua squadra? «È una scelta che rifarei, sempre. Fu un gesto d’amore verso Napoli e la città rispose come io immaginavo: sessantamila spettatori per la prima partita di serie C.Questa passione noi continueremo ad alimentarla, a viverla con i nostri tifosi,con quei ragazzi che hanno grandi sogni. Come li aveva Ciro»

Fonte: Il Mattino

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