Estimatore. Conosceva già Benitez, l’allenatore spagnolo che adesso fa sognare Napoli, per averlo incontrato da calciatore e da allenatore nella Premier League. Lo stima. E ne condivide la filosofia di gioco. Ha aggiunto il Pibe di Oliena, come venne definito quando prese il posto di Maradona ventitré anni fa: «Il calcio non è una questione di moduli. Io ad esempio ne pratico uno diverso ma l’idea di gioco è molto simile a quella dello spagnolo. Ciò che conta nel calcio, al di là dei numeri, è la filosofia. E per essere competitivi, in Europa, quella più adatta è quella di Rafa. Benitez è un allenatore molto bravo, di grande spessore e lo si vede sin da subito. Poi, è chiaro che per vincere in Italia ci vorrà tempo, ma Benitez sta facendo un gran lavoro».
Dopo l’esperienza non esaltante nel Watford, Zola, sempre venerato in Gran Bretagna, trascorre il suo tempo ad aggiornarsi continuamente presso tecnici più navigati e più innovativi (Benitez, uno di questi). Non ha mai smesso di seguire il Napoli pur essendosi distaccato tanto tempo fa. Venne ceduto al Parma dopo quattro campionati solo per esigenze di bilancio (otto miliardi e mezzo di vecchie lire intascò il club azzurro). Ed era stato a vedere il Napoli proprio al Tardini l’altra settimana. «Mi piace molto Mertens – ha sottolineato – Contro il Parma ha fatto benissimo quando è subentrato. Devo ammettere che sono anche affascinato da Inler e Ghoulam. Mi auguro che il Napoli possa vincere un altro scudetto a breve. Le idee sono quelle giuste. Bisogna perseverare ed avere pazienza».
Attesa. E’ in attesa di un’altra chiamata in panchina. Possibilmente in Italia. O all’estero, visto che parla l’inglese così bene. Zola è stato un esempio di caparbietà e professionalità. Ha scalato la vetta più alta del calcio europeo, partendo dalla Torres da dove venne prelevato da Moggi per soli 300 milioni di vecchie lire. Ma non ha mai dimenticato la maglia azzurra: «Ringrazio sempre Napoli, che ha rappresentato il mio trampolino di lancio e la gente che con me è sempre stata generosa».
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