Si accendeva, esattamente 35 anni fa, il 7 marzo 1977, in quel di Caserta, la stella di Gianluca Grava, simbolo della rinascita sportiva del Napoli e idolo della tifoseria tutta. Originario di San Nicola la Strada, il terzino destro (ai tempi di Reja schierato molto spesso anche come esterno del centrocampo a cinque e ormai collaudato perno di centro-destra nella difesa a tre) ha mosso i suoi primi passi calcistici nella Casertana: con il club campano esordio tra i dilettanti alla tenera età di 16 anni. A 17, proprio con i Falchetti conquisterà la prima di una carriera piena di promozioni e successi. Prima di approdare, nel gennaio 2005, sotto al Vesuvio, Grava veste le maglie di Turris, Ternana (di cui diventerà una delle bandiere, collezionando 143 presenze e 1 rete in maglia rossoverde) e Catanzaro. Arrivato a Napoli all’alba dell‘era De Laurentiis, compie lo stesso excursus della squadra partenopea e ne diventa simbolo: in poco meno di sette anni vince un campionato di C (segnando un importante gol nel derby con la Juve Stabia), arriva secondo in B dietro alla Juventus del post-Calciopoli conquistando la A, e vede il suo Napoli migliorare di anno in anno, conquistando prima l’Intertoto, poi l’Europa League e, dulcis in fundo (in ordine cronologico), la Champions. Con la maglia azzura si toglie tutte le gratificazioni possibili: il 2 settembre esordisce (da capitano) in A; diventa titolare con Mazzarri nella stagione 2009/10 e il 7 dicembre 2011 scende in campo al Madrigal di Villareal per entrare nell’Olimpo dei calciatori che in carriera hanno calcato il palcoscenico della Champions. In totale per Grava 149 presenze e 2 reti (l’altra in B contro il Treviso). Brevilineo, roccioso ed esplosivo, bravissimo nell’anticipo e durissimo da saltare nell’uno contro uno, Gravatar (soprannome coniato dal telecronista Raffaele Auriemma per celebrare le sue qualità e la sua grinta) è quello che si suole definire un difensore “d’altri tempi”, che può vantarsi di aver annientato, in un Napoli-Milan di due stagioni fa, niente di meno che un certo Ronaldinho, una delle stelle più splendenti della Storia del Calcio, che in un mese guadagnava quanto lui in un anno. Pupillo di Patron De Laurentiis e simbolo della Napoli che può farcela, Grava è ormai un istituzione in Città: in 7 anni è riuscito ad essere protagonista di quel trionfo che è passato dalla C alla C….hampions.
La Redazione di Iamnaples omaggia il 2 azzurro con i più sentiti auguri di buon Compleanno, sperando di poter condividere con lui e gli azzurri tutti altre, numerose gratificazioni e auspicando per il terzino le più grandi (e meritate) gratificazioni sportive e private.
A cura di Mirko Panico
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