La finale di Coppa Italia si disputerà regolarmente a Roma. E’ ciò che ha fatto filtrare ieri con certezza la Lega. Solo Aurelio De Laurentiis ha voluto lasciare socchiusa la porta a un possibile cambio di sede ( «L’evento deve essere una festa, quindi stiamo verificando che ce ne siano tutte le condizioni. Nel momento in cui dovessimo avere dei dubbi, allora vireremmo da qualche altra parte» ), ma le sue parole erano probabilmente dovute al clima e alle polemiche che si sono create attorno alla partita. Non
De Laurentiis: «Se ci sono dubbi dovremmo cambiare» Petrucci: «Faccia un passo indietro chi ha cervello» La replica: «Dubbio gusto»a caso, ieri, c’è stato pure un botta e risposta tra il numero uno del Coni, Petrucci, e lo stesso presidente del Napoli. «Non si capisce perché bisogna discutere su tutto, anche su dove debba disputarsi la finale di Coppa Italia. Mi auguro che ci sia un passo indietro da parte di chi ha cervello» , ha affermato il primo, che nel pomeriggio ha incassato la dura replica del secondo: «Mi sembra una battuta di dubbio gusto, ma se ne dicono tante di cose fuori luogo. Potrei rispondere che chi ha cervello dovrebbe fare in modo che il calcio si modernizzi, visto che chi finora ha guidato il movimento mi pare non ne abbia avuto molto».
QUESTIONE ETICA – Insomma, la sede della finale di Coppa Italia si è trasformata in un altro focolaio di polemica tra la Lega e il Coni, per cui la questione etica resta di fondamentale importanza: «Tutte le leghe rispettano le regole, mentre alcuni presidenti di quella di Serie A non lo fanno – ha insistito Petrucci, con chiaro riferimento a Lotito e alle sue battaglie legali -. Finché noi saremo ai vertici, e ci saranno queste leggi, tutti dovranno rispettarle e noi andremo avanti come un carro armato. Non saranno certo i tribunali a farci abbassare la testa, perché quando si è dirigenti sportivi bisogna andare oltre le regole e perché serve avere una coscienza morale ed etica superiore alla media».
CAPIENZA MASSIMA – Tornando alle questioni più pratiche, ieri in via Rosellini, Juventus e Napoli, insieme a Lottomatica, si sono incontrate per discutere di tutti i dettagli organizzativi della finale. Visto che si rimarrà a Roma, l’obiettivo è di ottenere dall’Olimpico la massima capienza possibile, vale a dire 73 mila posti, in modo da ottimizzare la vendita di biglietti. Che è poi ciò che sta a cuore a De Laurentiis. «Stiamo facendo una serie di valutazioni – ha concluso il presidente partenopeo -. La partita è il 20 maggio, quindi mancano quasi 2 mesi all’appuntamento. Ogni club ha le sue esigenze, perciò quando si troverà un denominatore comune, si deciderà l’impianto della finale in maniera irrevocabile».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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