“Ormai conoscono il nostro sistema di gioco, siamo tenuti, gli altri quando vengono al San Paolo cambiano il loro modo di giocare”, quante volte abbiamo ascoltato questi concetti espressi dal tecnico Mazzarri. Chi con successo come la Fiorentina di Mihajlovic, il Parma di Colomba o la Roma di Luis Enrique, chi invece senza grandi effetti come la Juve di Conte, tutti nell’affrontare il Napoli hanno cambiato la filosofia delle proprie compagini. La fortuna degli avversari è la conoscenza del sistema di gioco mazzarriano, quest’handicap spesso ha portato dei danni agli azzurri. Il tecnico di San Vincenzo nelle ultime apparizioni al San Paolo ha provato a sconvolgere le “carte in tavola” inventando il modulo senza prima punta contro la Juventus o con Pandev trequartista vecchio stampo contro il Lecce; la gara contro la Roma non fa testo da questo punto di vista perché il gol dopo due minuti ha stravolto gli equilibri.
Il Napoli punta sul ritmo, sull’intensità, sulla capacità anche nervosa di aggredire costantemente l’avversario, tutte qualità pesantemente condizionate dal gol di Lamela; se ci mettiamo poi gli errori sotto porta, le mastodontiche disattenzioni difensive, il gol ingiustamente annullato a Cavani e tanta confusione in fase d’impostazione, allora capiamo le tante sfaccettature della “frittata” di domenica sera.
Malesani avrà visto Novara-Napoli e ha in mente una risposta a Mazzarri simile a quella predisposta da Tesser al “Silvio Piola”: il 5-3-2 per bloccare il Napoli sulle corsie laterali, che saranno ancora di più la valvola di sfogo degli azzurri, che non potranno contare sulle accelerazioni del Pocho per vie centrali.
Il Genoa, con Moretti squalificato e Birsa, Bovo, Palacio, Kucka ed Antonelli indisponibili, schiererà il 5-3-2 con Mesto sulla destra, mentre sulla sinistra dovrebbe essere arretrato Marco Rossi; a centrocampo Merkel, Veloso e Constant, in attacco Zè Eduardo e Pratto. Malesani ha anche un dubbio riguardo al reparto offensivo tra il brasiliano e Jankovic.
La mentalità dell’ex tecnico del Bologna è di giocarsi le partite a viso aperto, ma ciò non esclude che cerchi di farlo coprendo innanzitutto gli spazi contro una squadra a vocazione offensiva come il Napoli. La strategia di Malesani è bloccare le due fasce con due uomini come Mesto e Marco Rossi capaci di fare entrambe le fasi, cercare il “3 contro 2” a centrocampo valorizzando il dinamismo di Merkel e la capacità d’inserimento tra le linee di Constant con il supporto di un attacco molto mobile.
Mazzarri, privo di Lavezzi, pensa ad una configurazione del reparto offensivo con Hamsik e Pandev alle spalle di Cavani. I movimenti di Di Vaio e Ramirez hanno mandato in crisi il Genoa domenica e soltanto gli straordinari interventi di Frey e la fortuna hanno fatto in modo che i liguri non passassero in svantaggio, prima che poi il gol di Pratto non regalasse poi la vittoria a Malesani e compagni. La mobilità di Cavani potrebbe aprire gli spazi per gli inserimenti dei due uomini posti tra centrocampo ed attacco, che possono far molto male al Genoa che non ha un centrocampo muscolare e dinamico. Tanti piedi buoni ma poca quantità in fase difensiva è la caratteristica della mediana rossoblù, infatti, il ds Capozucca ieri ai microfoni di Radio Crc ha dichiarato che per il mercato di Gennaio cercano un centrocampista, considerando inoltre che l’ipotesi che Kucka vada all’Inter in anticipo non è assolutamente da scartare.
Il Genoa si presenta al San Paolo con molti indisponibili, ma anche il Napoli ha le sue assenze. Oltre a Britos e Donadel, per cui bisognerà aspettare il 2012 per rivederli in campo, è certa l’assenza di Lavezzi, mentre dovrebbe mancare anche Gargano che ha rimediato un pestone contro la Roma, è pronto al suo posto Dzemaili. La difesa dovrebbe essere la stessa dell'”harakiri” contro la Roma; Mazzarri sa che Campagnaro, Cannavaro ed Aronica meritano l’immediato riscatto dopo la pessima prestazione di domenica sera. Il tecnico toscano non ha a disposizione neanche Fideleff, che non sarà convocato per un infortunio alla schiena.
Ci sarebbe solo Fernandez come alternativa, ma è probabile che il tecnico punti sulla voglia di riscatto dei suoi “titolarissimi” della retroguardia.
Ecco le probabili formazioni del match:
Fonte: Ciro Troise per il “Corriere del Pallone”
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