Duvan Zapata nel corso di un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha parlato della sfida di lunedì contro il Napoli e della città partenopea: “Come uomo ho conosciuto un popolo speciale per me e per la mia famiglia. Ricordi? La stanza della clinica dov’è nato mio figlio, il golfo di fronte alla mia casa di Posillipo, aprivo la finestra ed avevo Capri davanti. Persona da riabbracciare? Il mio amico Edoardo a Quarto, mozzarella e parmigiana di melanzane. Allora non la apprezzavo neanche tanto, ho capito dopo cosa mi ero perso. Emarginato dopo il ritorno dall’Udinese? Confermo, fu dura, ero tornato sapendo di dovermene andare, ma fui ceduto all’ultimo giorno. Mi scaldavo con la squadra e poi mi allenavo da solo”.
Il colombiano ha aggiunto: “Il Napoli? Sempre pericoloso, da fuori quello di Sarri era più bello da vedere, ma aveva due anni di lavoro alle spalle. Il vero Napoli di Ancelotti si vedrà l’anno prossimo”.
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