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Atalanta, Pierpaolo Marino: “Per me parla quello che ho fatto a Napoli”

E’ stato un colpo a sorpresa, quando tutti si sarebbero aspettati alla corte nerazzurra Rino Foschi, rimasto poi a Padova, ecco arrivare un dirigente che non ha bisogno di grandi presentazioni:
Pierpaolo Marino“Lo staff si rafforza con l’arrivo di Marino, perchè l’Atalanta vuole crescere e diventare sempre più importante”. Così apre la conferenza il patron Antonio Percassi e presenta Pierpaolo Marino. “Son emozionato, anche se ho trentuno campionati che ho alle spalle. E’ un orgoglio personale essere qui a Bergamo, lavorerò attraverso gli strumenti di una struttura ampiamente all’avanguardia per una perfetta valorizzazione di quelli che è il patrimonio calcistico giovanile e non solo. Il mio lavoro sarà quello di dare un contributo di esperienza di tanti campionati giocati, venti di Serie A alle spalle. Il patron Percassi ha condiviso il mio arrivo con due amici e colleghi che sono professionisti che non hanno bisogno di grandi presentazioni: “Lele” Zamagna e Beppe Corti. Io vengo a dare il mio contributo e, se ci sarà bisogno, potenziare ulteriormente questa società“.

La figura di Marino andrà a dare una mano ulteriore a Zamagna. “Son convinto che quattro occhi sono megli di due – chiarisce – Lavoremo in tandem e la sinergia delle tre figure son convinto possano dare un valore aggiunto alla famiglia Percassi“.

Si lavorerà in gruppo, già c’è stato un colloquio iniziale con il tecnico Stefano Colantuono: “Il nostro obiettivo è quello di allestire una squadra forte e permette a Stefano Colantuono meno rogne possibile, non possiamo affidarci alla fortuna ma alla strategia. Il primo obiettivo sarà quello di abbassare l’età media della squadra, con rigore ed equilibrio“. Si parla di allestire una squadra pronta per la massima serie. “Ho la sicurezza che l’Atalanta giocherà in Serie A – sottolinea – se ho accettato è perchè son certo della serietà di questa società di professionisti”.

L’Atalanta che ha dominato la cadetteria non potrà di certo centrare, senza cambiamenti, la salvezza in A. “L’obiettivo è il potenziamento della squadra – mette in chiaro Marino – Dobbiamo essere realisti e allestire una rosa che possa dare serenità all’Atalanta e al suo tecnico Colantuono“.

Non arriveranno grandi nomi, ma giocatori che in prospettiva potranno far parlare di sé. “Quello che posso dire che al primo anno in Serie A a Napoli mi presentai con Hamsik, Gargano e Lavezzi e centrai al primo anno la Coppa Uefa – puntualizza – Chiedo fiducia, perchè quei tasselli che ora hanno portato il Napoli in Champions League sono ancora quei giocatori che avevo pensato io, quando non erano ancora conosciuti nel calcio mondiale“.

Si lavorerà sul settore giovanile, fiore all’occhiello da anni del club bergamasco. “La chiamata dell’Atalanta mi ha galvanizzato, so cosa vuole fare il patron Percassi e del progetto Atalanta. Lavoreremo su più settori, senza escluderne altri”.

Doni sarà un punto di partenza. “E’ un giocatore che nella mia carriera è sempre piaciuto – confida – Già quando era in Serie C tentai di portarlo a Pescara in B, ma da un episodio in particolare che Doni mi ha colpito ancora di più, quando ai tempi dell’Udinese in Coppa Uefa e il giocatore all’Atalanta in Serie B, in scadenza di contratto, rinunciò al doppio salto di categoria per rinnovare con l’Atalanta: pochi giocatori avrebbero rifiutato e Doni, in quella circostanza, dimostrò un senso di appartenenza alla maglia importantissimo”.

La Redazione

C.T.

Fonte: tuttoatalanta.com

 

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