Ormai ci stiamo abituando a questo campionato tutto “anticipato”. La partita degli azzurri al sabato sta diventando quasi un classico, e in questa sorta di nuovo appuntamento col calcio il Napoli calcherà il terreno dello Stadio Atleti Azzurri d’Italia. Da sempre questo campo si dimostra ostico per i partenopei, nonostante il break del 6 gennaio 2010 per 0-2, con la firma di Fabio Quagliarella, allora ancora n.27 del Napoli, e di Michele Pazienza, oggi entrambi non più nelle fila del Napoli. E da avversario ritroveremo un altro giocatore che in quella gara fu in panchina: German Denis. E come lo ritroveremo! Da leader della classifica marcatori con all’attivo 9 reti, una doppietta appena domenica scorsa contro il Siena per il pareggio esterno, chi se lo sarebbe mai aspettato? All’ombra del Vesuvio già qualcuno lo rimpiange, immaginandolo al posto di qualche panchinaro. Intanto il “Tanque” è andato a Bergamo, lasciando anche l’Udinese dove militava lo scorso anno, proprio per poter giocare con maggiore continuità. E adesso scalpita, desiderando di segnare una rete all’ex squadra che lo ha portato in Serie A, quasi a togliersi il classico sassolino dalla scarpa… “Il gol più bello è quello che devo ancora realizzare” – aggiungendo, poi, lodi sperticate al Napoli formato Champions “Verrà per fare una grande partita… ma noi giocheremo con la mentalità e l’agonismo dimostrati fino ad oggi”. Una gran soddisfazione per l’attaccante argentino e per colui che ne è stato il mentore in Italia, Pierpaolo Marino, fino a poco più di un anno fa plenipotenziario del Napoli. Fu il manager irpino a portare il Tanque a Napoli ed oggi anche lui si ritrova nell’organigramma dirigenziale nerazzurro a dover fronteggiare la sua due volte ex società. Infatti l’ex braccio destro di Aurelio De Laurentiis fu nella SSNC di Corrado Ferlaino come giovanissimo dirigente, collaboratore del compianto Italo Allodi nell’anno del primo scudetto, il 1986-87. È facile immaginare che per Marino la partita di sabato sera avrà un sapore del tutto particolare: “Sì sono emozionato, ma per me sarà prima di tutto una festa, non parlatemi di vendette, nessuna rivincita”. Parla da autentico uomo di sport, ma indubbiamente questa imminente gara di campionato avrà un po’ il gusto di un guanto di sfida a chi sette anni orsono gli aveva affidato quasi tutto nella nascente Napoli Soccer.
E di motivi per farsi valere ne avrà anche Luca Cigarini, un solo anno nelle fila azzurre, il 2009-2010, poi ceduto perché Mazzarri “non lo vedeva” nel tipo di gioco che aveva impostato per la squadra. In una recente intervista ha commentato laconicamente “A Napoli per me le porte sono chiuse, non rientro nelle idee, ben precise, di società ed allenatore.” Il giovane regista sarà nell’undici titolare che affronterà un Napoli reduce dall’impresa di martedì in Champions League. Ma anche la squadra orobica sta disputando un campionato più che buono, nonostante sia in tredicesima posizione, con, guarda la combinazione, 13 punti. Un bottino che, virtualmente, dovrebbe essere più ricco, contando anche la penalizzazione per -6 inflitta ai lombardi per le note vicende del calcio scommesse.
Intanto assoluta segretezza da parte bergamasca nella preparazione: due giorni di allenamento a porte rigorosamente chiuse. Operazione perfettamente riuscita al legamento crociato anteriore del ginocchio destro per Daniele Capelli nella giornata di ieri, mentre il Mister Colantuono, che loda il Napoli affiancandolo al Milan come forza del campionato, dichiarandosi soddisfatto del suo undici, e di Denis e Moralez, in modo particolare, dovrà rinunciare a Brighi e a Caserta. Lavoro differenziato per il duo di centrocampo, mentre resta il dubbio tra Bonaventura o Carmona nella linea di difesa, da affiancare a Padoin che potrebbe sapientemente essere spostato dal centro alla laterale sinistra.
L’obiettivo dichiarato degli atalantini resta la salvezza, nonostante questo scorcio di stagione 2011-2012 sia stato tutt’altro che avaro di soddisfazioni per loro. Una squadra che sarà caricata al massimo per dare il tutto per tutto nella sfida contro un’avversaria guardata come una “prima della classe”. Un atteggiamento umile e sano allo stesso tempo da non perdere mai per rimanere sempre concentrati e centrare gli obiettivi.
A cura di Maria Villani
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