Cronaca di una stagione particolare. L’Atalanta si presenta stasera al San Paolo con l’obiettivo di sempre: battagliare, fare punti, scacciare via brutti pensieri e ombre inquietanti. La salvezza è pochi passi, 4 forse 5 punti, a quota 41-42 dopo l’inopinata vittoria del Lecce sulla Roma. In sette gare è un traguardo alla portata di mano di una squadra che ha 43 punti reali, al netto della penalizzazione per lo scandalo scommesse. In cuor proprio, l’Atalanta ha tuttavia un altro obiettivo, superare il record di punti in serie A, conquistato dallo stesso tecnico, Colantuono, nel campionato 2006-2007. In quella occasione si raggiunse quota 50. A questa Atalanta mancano appena 7 punti in 7 gare, che per una squadra che ha una media punti di 1.38 a partita è una missione affatto impossibile.
Per il presidente Percassi è fondamentale conquistare innanzitutto la salvezza, dopo le traversìe estive che hanno rovinato la festa promozione dello scorso giugno. Simbolo del tifo bergamasco, Cristiano Doni attende il responso del collegio arbitrale della Figc sulla squalifica di tre anni e mezzo comminatagli dalla giustizia sportiva nell’ambito dell’operazione sul giro di calcio scommesse che ha sconvolto il calcio italiano nell’estate scorsa. Rinnegato dalla curva storica, Doni ha trascorso anche alcuni giorni in carcere. A lui si è aggiunto Andrea Masiello, arrestato lo scorso 2 aprile nell’ambito dell’inchiesta barese per presunte combine di alcune gare del Bari nelle stagioni 2009-2010 e 2010-2011. L’Atalanta, che per cautelarsi ha sospeso a tempo indeterminato il proprio difensore, stavolta non dovrebbe rischiare nulla. L’arresto di Masiello, dopo quello di Doni, ha comunque lanciato messaggi sinistri sulla stagione orobica, nonostante l’impegno del nuovo patron che ha sostituito Ivan Ruggeri. Ex difensore proprio degli orobici, imprenditore immobiliare affermato (con un fatturato di 400 milioni di euro), Antonio Percassi ha proprio nel Napoli il modello di riferimento, dal punto di vista manageriale e di strategie tecnico-societarie. Non a caso ha ingaggiato l’ex dg del Napoli Soccer Pierpaolo Marino, nè, forse, lo è il fatto che abbia puntato su alcuni ex azzurri come Cigarini e Denis. Oltre a Marino, per la prima volta al San Paolo da avversario, sarà una gara particolare proprio per i due ex calciatori. Il regista, che ha già ampiamente annunciato la sua volontà («Voglio restare all’Atalanta, non voglio tornare al Napoli»), è a Bergamo in prestito, avendo un contratto con il club azzurro sino al 2013. Fu proprio Marino a strapparlo a Parma e Atalanta nell’estate del 2009, fortemente voluto da Donadoni. Due gol e 29 partite, Cigarini potrebbe essre destinato in estate ad entrare in alcune trattative, magari in cambio dell’esterno Peluso o per il giovane attaccante Gabbiadini. Diverso e forse meno «avvelenato» Denis, che ha già segnato due volte agli azzurri (con l’Udinese al San Paolo nello scorso campionato e nella gara d’andata con l’Atalanta). E c’è anche Polito, il portiere del quartiere Poggioreale, arrivato in autunno a Bergamo. Mille e più motivi, dunque, che colorano ancora di più la sfida di questa sera tra Napoli e Atalanta.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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