Dopo 210 minuti di occasioni atalantine, il Copenaghen vince ai rigori. Doppio 0-0, decisivi gli errori degli attaccanti
LE FORMAZIONI – Una novità per Gasperini, rispetto alla vigilia. Castagne, uno dei migliori in campo con la Roma, prende il posto di Hateboer sul lato destro, mentre Zapata vince il ballottaggio con Barrow in avanti. Gli altri nove undicesimi sono quelli previsti, con Palomino che prende il posto di Djimsiti (in panchina) e Mancini (in tribuna).
Il Copenaghen risponde con l’undici preventivato e preventivabile, con Fischer che scala in avanti con N’Doye, mentre Zeca e Falk prendono il loro posto in mezzo al campo, con Thomsen che va a sinistra.
BRIVIDI – Il Copenaghen è carico a molla, si vede che nel suo stadio sente l’odore di serata europea, di gloria, sulle notte di Enter Sandman dei Metallica, suonata durante l’entrata delle due formazioni. Così al terzo minuto un flipper in area atalantina rischia di portare la gara sui binari danesi, ma Gollini si trova in mano il pallone, fortunosamente. L’Atalanta risponde con Gomez e Zapata, di poco alto la zuccata del colombiano, ma è Fischer a creare i presupposti per il vantaggio: tiro secco, sul primo palo, con Gollini che, in controtempo, riesce a distendersi e salvare incredibilmente.
TANTE OCCASIONI – Diversamente da Reggio Emilia gli scandinavi ripartono, trovando anche buone combinazioni. L’Atalanta però si fa pericolosissima con Pasalic che non sfrutta una deviazione propizia su una conclusione di Freuler. Skov ci prova dai trenta metri, Gomez e Masiello non riescono a bucare Joronen. Come Pasalic, ancora lui, che divide le acque del mare del nord, ma che davanti al portiere gli conclude addosso. Con il passare dei minuti l’Atalanta si trova a suo agio, crea ma non riesce a sfondare la resistenza danese.
DENTRO CORNELIUS – Nella seconda frazione cambia molto, per l’Atalanta, perché il modulo di gioco passa al 4-3-3 con l’inserimento di Cornelius e di Barrow. È però Gomez, come sempre, a rendersi il più pericoloso. Prima con un tiro a giro che va a impegnare Joronen, proteso in tuffo alla sua sinistra. Poi guadagnandosi una punizione dal limite che batte, magistralmente, sopra la barriera. Il portiere finlandese può solamente soffiare, e lo fa bene: palo esterno e delusione per i supporter nerazzurri. Così come su una punizione decentrata, che sfila di poco a lato, e il colpo di testa di Cornelius, largo.
ANCORA 0-0 Il Copenaghen riparte poco, qualche opportunità potenziale la crea, ma l’equilibrio instabile rimane. Così i supplementari sono solo una naturale prosecuzione. Barrow esplode subito un destro che va fuori di poco, poi apre intelligentemente per Castagne che centra per Cornelius che, trattenuto, non riesce a depositare in rete. Al centesimo risponde Boilesen, trovatosi in area da solo, a spedire incredibilmente fuori da pochi passi.
I CALCI DI RIGORE – Solbakken carica lo stadio, nelle tre tribune del Parken. Gomez, l’insospettabile, sbaglia il suo calciandolo sulla traversa, N’Doye lo manda in curva. Peccato che Cornelius si faccia ipnotizzare da Joronen. Finisce così 4-3, ai rigori, in maniera incredibile.
COPENAGHEN-ATALANTA 0-0
Ai rigori, sequenza: De Roon (A) gol. Sotiriou (C) gol. Ali Adnan (A) gol. Greggs (C) gol. Gomez (A) traversa. Skov (C) gol. Masiello (A) gol. N’Doye (C) fuori. Cornelius (A) parato. Vavro (C) gol.
Copenaghen (4-4-2)
Joronen; Ankersen, Vavro, Bjelland, Boilesen (dal 109′ Kvist); Skov, Falk (dal 66′ Sotiriou), Zeca, Thomsen (dal 79′ Gregus); N’Doye, Fischer (dal 109′ Bengtsson).
Atalanta (3-4-1-2)
Gollini; Toloi, Palomino, Masiello; Castagne, Freuler (dal 91′ Pessina), de Roon, Gosens (dal 93′ Ali Adnan); Pasalic (dal 57′ Barrow); Gomez, Zapata (dal 54′ Cornelius).
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