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Atalanta bella e impossibile: affonda la Lazio in rimonta per 3-2

Gli ospiti vincevano 0-2

LE FORMAZIONI – Gasperini deve rinunciare a Ilicic e Pasalic, quindi inserisce Malinovskyi dietro a Gomez e Zapata. Per il resto formazione quasi confermata, con l’unica eccezione di Caldara, sostituito da Toloi come difensore centrale (spostato a destra). La Lazio deve fare a meno di Lucas Leiva, con Cataldi che prende il suo posto in cabina di regia. Dentro Patric in difesa.

SEMPRE UNO CONTRO UNO – I primi 90 secondi vedono una volta Immobile e una Correa che possono già scattare dietro la linea dei difensori atalantini, sempre costretti alla marcatura singola. La ruggine si fa sentire, con due errori che forse potevano evitare per puntare dritto la porta. La prima grande occasione arriva per Zapata, che sbaglia un rigore in movimento dopo un pazzesco errore di Strakosha, poi de Roon infila la propria rete dopo un cross di Lazzari, sballato, che lo inganna.

SUBITO RADDOPPIO – L’Atalanta lascia praterie quando viene saltata nel primo tocco, ma come contro il Sassuolo concede molto nei primi minuti di gioco. Così Milinkovic-Savic pesca il jolly dai 25 metri, con una botta che va a infilarsi dietro alle spalle di un Gollini proteso in tuffo, probabilmente incolpevole. Però il canovaccio della partita è chiaro, perché la Lazio sfrutta tutti i metri dietro i difensori nerazzurri, con i biancocelesti che si appostano dietro per ripartire. E Strakosha mette due volte una pezza, prima su Gomez e poi su Malinovskyi, ma non prima che Immobile rischi di trovare il 3-0.

L’ATALANTA MONTA – Dopo la mezz’ora c’è un calo fisiologico da parte della Lazio, che subisce l’inerzia atalantina. Così Hateboer trova il cross che dimezza le distanze grazie alla zuccata da parte di Gosens. Poi in più di una circostanza i nerazzurri sono pericolosi, prima con Hateboer, poi nella ripresa con Malinovskyi – deviato in maniera provvidenziale da Radu – poi con Djimsiti, dopo un tagliafuori da centro di Zapata.

PARI E NON PATTA – Così l’impressione è che la Lazio, ben sistemata e rifugiata dietro, possa rischiare su calci da fermo o tiri dalla distanza. Così Malinovskyi, a metà del secondo tempo, si trova sul sinistro il pallone del 2-2, scaricando una botta dalla distanza che folgora Strakosha proteso in tuffo. Poi, a dieci dalla fine, Gomez su angolo trova Palomino in mezzo all’area, da solo, saltando sopra Caicedo: è il 3-2 nerazzurro, impensabile fino alla mezz’ora del primo tempo. Nel recupero i nerazzurri sbagliano due o tre gol, rendendo più pepato il finale. Il 3-3 dell’andata, stavolta, non è nelle corde biancocelesti.

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