L’ennesimo raid al campo del Quarto, la squadra napoletana diventata il simbolo della lotta al racket, ha colpito anche la Federcalcio. In settembre il presidente Giancarlo Abete, dopo i primi atti di violenza, aveva assicurato una visita della Nazionale in occasione della partita che si giocherà al San Paolo in settembre o in ottobre, valida la qualificazione ai Mondiali 2014. L’impegno viene rafforzato dopo quanto è accaduto sabato scorso presso la sede della società, con una serie di furti che hanno addolorato i dirigenti che portano avanti una battaglia contro la camorra attraverso il calcio.
Da Matera, dove è in corso il congresso nazionale del’Unione stampa sportiva italiana, è intervenuto il direttore generale della Federcalcio, Antonello Valentini: «Quanto è accaduto pochi giorni fa rafforza in maniera ancora più decisa la nostra intenzione di recarci a Quarto per offrire il massimo sostegno alla lotta per la legalità che questi dirigenti e questi calciatori portano avanti. Bisogna dire basta alle intimidazioni, alle sopraffazioni, a qualsiasi forma di violenza. È un impegno che ha affermato il presidente Abete e che viene ribadito in questa circostanza».
Solidarietà al Quarto, ai suoi dirigenti e ai suoi calciatori anche da parte dell‘Aic. «Se il calcio è veicolo di integrazione e di messaggi positivi per i giovani – questo il commento del presidente del sindacato Damiano Tommasi – dobbiamo difenderlo in tutte le occasioni in cui subisce, con violenza, atti tanto gravi come quelli di Quarto. Massima solidarietà ai dirigenti e calciatori. Andremo presto a far loro visita perchè la solidarietà passa anche, e soprattutto, da un supporto vero e concreto».
Il Quarto è una squadra simbolo di riscatto e legalità che testimonia come, attraverso la pratica di un calcio pulito e onesto, si possa contribuire in modo significativo a riscattare l’immagine di un territorio, a promuovere la cultura della legalità e, contemporaneamente, a sottrarre consenso sociale al mondo della criminalità. Non è la prima volta che il calcio è solidale nei confronti dell’impegno per la legalità e le regole: da ricordare gli azzurri a Rizziconi (Reggio Calabria), con l’allenamento su un campo di calcio realizzato su un’area confiscata ai clan della ‘ndrangheta nel novembre 2011 prima dell’amichevole giocata dall’Italia di Prandelli all’Olimpico contro l’Uruguay di Cavani. Il ct ha pienamente appoggiato il progetto della Federcalcio per Quarto, consapevole dell’importanza di un messaggio lanciato dai rappresentanti più autorevoli del mondo del calcio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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