Walter Gargano ha ripreso il comando del centrocampo. Proprio lui, il giocatore a cui l’altro Walter aveva lanciato un chiaro messaggio il 17 luglio, nel primo giorno di ritiro in Trentino. «Se non è convinto di restare qui, può partire», le parole di Mazzarri al mediano, in quei giorni impegnato con l’Uruguay nella volata per la conquista della Coppa America. Gargano, che sul mercato italiano e straniero aveva molti estimatori, era incerto perché veniva da una stagione difficile. Ha deciso di restare, dopo un colloquio chiarificatore con Mazzarri, rassicurato dalla riconferma di Hamsik, suo cognato, il campione che De Laurentiis ha trattenuto a dispetto del pressing del Milan.
Il sostegno familiare ha aiutato Gargano, che si era giustamente lamentato per le perfide voci sul suo rapporto con Miska Hamsik, a ritrovare la piena efficienza. Nel girone di ritorno dello scorso campionato era diventato molto nervoso: litigò con Mazzarri dopo una sostituzione a Bari; fini in ballottaggio con l’algerino Yebda; diventò oggetto di contestazione da parte di una larga fascia di tifosi del San Paolo. Gli stessi che adesso lo applaudono per la corsa, i palloni recuperati, lo spirito di sacrificio e anche qualche colpo di classe, come il gol da lunga distanza segnato al Genoa nell’ultima partita del 2011.
Un anno magico. «Abbiamo raggiunto risultati impressionanti con il Napoli e la nazionale, sono stati dodici mesi incredibili e vogliamo mantenere questo passo nel 2012», ha annunciato.
A Palermo è stato tra i migliori. Ha dato la spinta alla squadra e ha tirato fuori l’assist per Pandev dopo un perfetto inserimento sulla fascia destra. «Walter è fatto cosi, parte e va. È generoso, dà il cuore per la squadra», lo ha esaltato Mazzarri. Gargano si prepara all’assalto del Bologna e agli appuntamenti con il Chelsea. «Aspettiamo con ansia la Champions, sperando di poter aggiungere altri successi», ha detto il mediano, a cui Mazzarri ha concesso un turno di riposo nel match di coppa Italia contro il Cesena. Invitato da Lavezzi dopo la partita, Walter ha partecipato alla cena con il Pocho e gli altri sudamericani e ha tirato su il giovane Vargas. «Il gruppo del Napoli è straordinario, stiamo sempre insieme, soprattutto noi sudamericani. Abbiamo la fortuna di vivere in un luogo caldo, colorato e tranquillo».
Gargano, che sogna di vincere lo scudetto con il cognato Marek e la «banda» sudamericana (cosi la chiama Lavezzi), è uno di quelli a cui Mazzarri ha riacceso la luce. L’allenatore ha saputo riproporre giocatori che erano finiti fuori squadra, in disgrazia. Ha restituito il posto da titolare ad Aronica, suo fedelissimo alla Reggina. Ha fatto di Paolo Cannavaro, smarritosi, uno dei centrali più forti del campionato e di Zuniga un affidabile esterno, utile su entrambe le fasce. Ha recuperato Grava e, in questa stagione, ha rimesso a nuovo prima Gargano e poi Pandev, tornato a giocare sui livelli dell’Inter di Mourinho.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro