Quattro su undici: meglio così. Perché quando arriva la sosta, il timore d’un allenatore è di ritrovarsi nel deserto: invece, Hamsik è lì, e sgobba assieme a loro; e Behrami non se n’è mai andato, avendo scelto di riprendersi fisicamente e di rimuovere qualche acciacco; e Callejon (per ora) non rientra nell’elenco di Del Bosque; e Britos, infine, è ricomparso. Forse non è ancora uno scheletro di Napoli, però si può cominciare a modellarlo, aspettando che rientrino gli altri, quelli in giro per il mondo, che potranno essere disponibili non prima di domani.
RIPRESA – Si riparte, dopo tre giorni di vacanza, ed è un lunedì che viene aperto con la solita riunione informale: Benitez parla e la squadra ascolta, perché anche chi non è titolare comprenda il messaggio. La sconfitta con la Juventus è stata digerita – e analizzata persino nello spogliatoio a Torino – ora arriva quattro giorni da far tremare i polsi, in cui c’è in palio un pezzettino di prestigio (e punti pesanti per la classifica e lo scudetto) e una fettona di qualificazione in Champions. Si ricomincia, avendo un Hamsik già bello pronto per togliersi di dosso quel velo di malinconia che ne ha appannato qualche prestazione: ma poi basta voltarsi, ritrovare i sei gol di quest’avvio di stagione, e scoprire che in fin dei conti è un malessere assai passeggero. Il Parma arriva sabato sera e Benitez avrà a disposizione tre sedute piene per spiegare ciò che vuole a quel Napoli giramondo: un pezzettino di tricolore e il passaggio al turno nella coppa dei Campioni del Terzo Millennio. Con quattro titolari su undici, si può cominciare a ricordarlo.
Fonte: Corriere dello Sport.
