MILANO – Poteva e, secondo i desideri dello staff tecnico nerazzurro, doveva essere il giorno di Wallace in nerazzurro e invece ieri c’è stata una nuova fumata grigia, con il brivido di un tentativo di inserimento del Napoli, per il passaggio di Wallace all’Inter. Il dt Branca e il ds Ausilio stanno inseguendo ormai da giorni il brasiliano, ma la situazione, nonostante il lavoro degli agenti Fifa Calenda e Bertolucci, non si è ancora sbloccata. Restano da definire alcuni aspetti del contratto tra le due società, “particolari” che non sono stati sistemati neppure ieri nonostante le riunioni che si sono tenute nella sede di corso Vittorio Emanuele. Tutto sembrava avviato verso il lieto fine quando il ministro delle finanze nerazzurro,, Rinaldo Ghelfi, ha lasciato il suo studio in centro per varcare il portone d’ingresso della sede interista. Doveva essere il segnale decisivo, quello dell’ultima accellerazione, e invece la conference call con gli uomini del Chelsea e gli altri intermediari non hanno portato alla fumata bianca. Le chiamate e i tentativi di limare le ultime distanze sono proseguiti anche in serata, con l’obiettivo di chiudere oggi, ma più i giorni passano e meno sono le possibilità dell’Inter di portare il giocatore negli Stati Uniti. Anzi, a questo punto le chances di farlo allenare con quelli che diventeranno i nuovi compagni a Miami sono ridotte al lumicino. Solo se oggi il giocatore (ancora a Londra) riceverà il via libera a imbarcarsi per l’Italia per sostenere le visite mediche, ci potrebbe essere qualche possibilità, ma la logica dice che il primo contatto ci sarà solo alla Pinetina martedì 13. Ieri, intanto, da registrare un sondaggio su Wallace da parte del club di De Laurentiis che sta riflettendo sulla posizione di Zuniga, dichiarato incedibile dal presidente nonostante il contratto in scadenza nel 2014 e il corteggiamento serrato della Juve (ma in precedenza pure dell’Inter…). Se i dirigenti azzurri cambieranno idea su “Zu Zu”, allora Benitez avrebbe bisogno di un altro esterno. L’Inter, però, è molto avanti e i margini di manovra del Napoli al momento sembrano ristretti.
CENTROCAMPO – Sistemata la questione Wallace, che con ogni probabilità non sarà l’unico esterno a indossare la maglia nerazzurra, i dirigenti proveranno a rinforzare il centrocampo. La trattativa per Taider è piuttosto complessa nonostante il giocatore del Bologna sia una prima scelta di Mazzarri. Il collega Pioli non ha alcuna intenzione di concedere il via libera e ha posto il veto alla sua cessione perché rappresenta uno dei pilastri portanti della sua formazione. Il Bologna sta seguendo la linea del suo tecnico e a breve incontrerà l’entourage del ragazzo per provare a rinnovare (con un ritocco economico dell’ingaggio) il contratto, ma pure lo spogliatoio preme perché Taider non se ne vada. L’Inter dunque potrebbe trovare un’apertura solo con una maxi-offerta. Non sembra semplice da percorrere neppure l’ipotesi della comproprietà anche perché Duncan (in prestito), possibile contropartita che Branca e Ausilio teoricamente avrebbero da mettere sul tavolo, non è una priorità per Pioli. Difficile è anche la rincorsa a Nainggolan, ma pure la Roma per Manquinho vuole soldi e, anche se la cifra è più bassa, per ora c’è stallo. Sul prestito oneroso di Wellington invece c’è più margine. Finale con le cessioni: per Schelotto c’è stato un timido sondaggio del Porto. Per Kuzmanovic Siviglia, Southampton e West Ham per il momento non vanno oltre il prestito e l’Inter a queste condizioni non lo fa partire.
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello Sport
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