Non è un mistero che Lorenzo Insigne piaccia ad alcuni club europei che vanno per la maggiore. In particolare agli inglesi dell’Arsenal ma anche ai tedeschi del Borussia Dortmund. Lo hanno visto all’opera dal vivo, se lo sono trovati di fronte da avversario in Champions League apprezzandone talento e potenzialità. Ed ora, a Mondiale terminato per l’Italia, Arsene Wenger, deus ex machina dei «Gunners», sarebbe ancora intenzionato a fare un tentativo. Venti milioni di euro pronti da mettere sul tavolo, sostiene la stampa inglese. Un po’ di meno i dirigenti del Borussia che vorrebbero ricomporre a Dortmund il tandem Immobile- Insigne. Ma per De Laurentiis e Benitez, il tamburino di Frattamaggiore non si tocca. Anzi, nonostante l’avventura in Brasile durata poco più di mezzora, sono sicuri che il loro gioiello diventerà un punto fermo della nuova nazionale. E nel Napoli, trovare la definitiva consacrazione, nonché diventare la pedina capace di fare la differenza in campionato come in Champions. In pratica, un calciatore incedibile. Un elemento fuori mercato. E non ci sarà offerta che tenga. Come del resto, ha avuto modo di precisare, uno dei suoi procuratori, Fabio Andreotti, ai microfoni di CRC: «Non siamo stati contattati dall’Arsenal ed il Napoli non ci ha parlato di quest’interesse. Lorenzo è ambito da diverse società europee per cui non mi meraviglierebbe sapere che grandi club siano interessati a lui, ma il Napoli non lo mette sul mercato».
Andreotti che insieme ad Ottaiano cura gli interessi del ventitreenne di Frattamaggiore mette a tacere anche qualche voce tendeziosa circolata dopo l’esclusione dal Mondiale sul rapporto del loro assistito con gli anziani dello spogliatoio della Nazionale, in particolare con quelli del gruppo-Juve. «Sono stato in Brasile e non ho mai pensato che ci fosse qualche problema nello spogliatoio – ha aggiunto Andreotti – Il rapporto di Lorenzo con Buffon, Chiellini e Pirlo è ottimo per cui credo che qualcuno si sia divertito a dare false informazioni». In realtà, le critiche rivolte ai più giovani dai senatori di Prandelli hanno solamente sfiorato Insigne che è benvoluto nello spogliatoio e che in mezzora di gioco poco avrebbe potuto fare per cambiare le sorti di una gara.L’ARSENAL. Wenger già teneva sotto la lente d’ingrandimento l’attaccante del Napoli. Ma ne ha apprezzato i progressi vedendolo all’opera nel doppio confronto in Champions League. In particolare nella sfida al San Paolo. Quella sera, undici dicembre 2013, Insigne subentrò al posto di Pandev fornendo a Callejon l’assist per il definitivo due a zero. E da allora Wenger, che stravede per i calciatori d’inventiva, quelli capaci di creare superiorità numerica, ha cominciato a farvi più che un pensiero. «Ne parliamo a Mondiale concluso», disse il coach-manager dei Gunners agli inizi di giugno.
BORUSSIA DORTMUND. Meno scoperto il tentativo degli ex vice campioni d’Europa, invece, ma altrettanto concreto. A Dortmund si erano catapultati su Immobile ma monitorando quanto accadeva intorno a Insigne. Jurgen Klopp, tecnico dei tedeschi, era rimasto persino folgorato da quel piccoletto tuttopepe. Un gol su punizione nella gara d’andata (mise al sicuro la vittoria dopo il vantaggio di Higuain) ed una rete anche al ritorno seppure ininfluente, entrambe a firma di Insigne. A Klopp non dispiacerebbe ricomporre la coppia che fece faville a Pescara con Zeman e pare che abbia chiesto ai dirigenti del Borussia di effettuare dei sondaggi.
A Insigne, però, le sirene del calciomercato poco importano. In questi giorni avverte solo voglia di staccare la spina e ritemprarsi in vista della ripresa dei lavori. Dopo la delusione del Mondiale e l’amarezza provata per la scomparsa di Ciro Esposito ai cui funerali ha partecipato visibilmente commosso, Insigne cerca solo un po’ di relax con il figlio Carmine e la moglie Jenny. Probabilmente riceverà un supplemento di ferie ma si farà trovare pronto per superare i preliminari di Champions, il primo traguardo stagionale da centrare a tutti i costi.
BORUSSIA DORTMUND. Meno scoperto il tentativo degli ex vice campioni d’Europa, invece, ma altrettanto concreto. A Dortmund si erano catapultati su Immobile ma monitorando quanto accadeva intorno a Insigne. Jurgen Klopp, tecnico dei tedeschi, era rimasto persino folgorato da quel piccoletto tuttopepe. Un gol su punizione nella gara d’andata (mise al sicuro la vittoria dopo il vantaggio di Higuain) ed una rete anche al ritorno seppure ininfluente, entrambe a firma di Insigne. A Klopp non dispiacerebbe ricomporre la coppia che fece faville a Pescara con Zeman e pare che abbia chiesto ai dirigenti del Borussia di effettuare dei sondaggi.
A Insigne, però, le sirene del calciomercato poco importano. In questi giorni avverte solo voglia di staccare la spina e ritemprarsi in vista della ripresa dei lavori. Dopo la delusione del Mondiale e l’amarezza provata per la scomparsa di Ciro Esposito ai cui funerali ha partecipato visibilmente commosso, Insigne cerca solo un po’ di relax con il figlio Carmine e la moglie Jenny. Probabilmente riceverà un supplemento di ferie ma si farà trovare pronto per superare i preliminari di Champions, il primo traguardo stagionale da centrare a tutti i costi.
Fonte: Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro