NAPOLI – Matri c’è. Resta lì sullo sfondo. Un’opzione, un’ipotesi, una possibilità sospesa tra le riflessioni (e le scelte) del bomber e le valutazioni del Napoli. Che non ha fretta. Non ha ansie. Può permettersi di aspettare, ed eventualmente anche cambiare obiettivo. Perché una lista di nomi c’è. Idee. Ancora. Come quella di Bergessio del Catania. Che piace. E che avrebbe le caratteristiche giuste, il profilo di quello pronto, maturo, da serie A. Uno che i gol ha già dimostrato di saperli fare. Idee però. Di quelle alternative. Che possono pure rimanere là dove sono. L’attacco è fatto. Higuain il centravanti, Pandev il multiuso, e poi Duvan Zapata, “el perla negro” , il colombiano dell’Estudiantes: preso. L’affare è solo da definire nelle forme. Ufficializzare. Cavilli, commissioni (un milione e mezzo quasi) e sistemi di pagamento internazionali. Nella sostanza è però tutto fatto. Sei milioni di euro più tasse e oboli vari. Ci sono le strette di mano, le firme che contano e anche il viaggio prenotato per l’Italia. Zapata presto in volo. Domenica potrebbe già essere al San Paolo. Lui, il vice Higuain che somiglia a Faustino Asprilla. Un caso del mercato. Giallo Colombia, intrigo mondiale: c’aveva pensato il West Ham, l’ ha avuto in mano il Sassuolo, addirittura in campo il QPR, giocherà col Napoli. Decisiva la cena di Roma. Ristorante “Scusate il ritardo” . E come sennò: napoletanità cinematografica. Un nome, un destino. La trattativa lenta però chiusa. Zapata per cinque anni. Fino a gennaio resta. Sicuro. Poi valuterà Benitez. Che di Zapata ha faldoni di referenze positive sulla scrivania: Pellegrino era il vice di Rafa. E ora allena proprio l’Estudiantes: disperato ma obbligato. C’erano sei milioni di buoni motivi per accettare l’offerta. Addirittura anche tre di penale come rischio se dovessero esserci intoppi col tesseramento. E non ci saranno. I legali sono certi. Il Napoli pure: Zapata è un talento.
E POI – L’ultimo colpo. Che non chiude il mercato in uscita. Però tira per un attimo il freno: fa respirare, ponderare, riconsiderare tutto. L’attacco è completo. Pure se Matri rimane una trattativa. E qualche affare può sempre venir fuori se hai solidità e liquidità. Poi, la difesa: bloccata. Per ora. Due centrali per ruolo e un giovane dietro, vuole Benitez. E ora ci sono tutti. C’è anche Federico Fernandez. Che il Getafe pressa, e lui forse un po’ ci spera. Perché conosce l’ambiente. E lì giocherebbe: sarebbe titolare nell’anno dei mondiali. Quello visto con l’Argentina è però affidabile e utile: perché cederlo. Il Napoli ci pensa, deve decidere: Fernandez o un altro. Che non sarà Astori. E neanche uno dall’ingaggio superiore ai due milioni di euro. Il budget è fatto. Per il momento stop: questa la sintesi di una strategia che può però cambiare. E’ il mercato. Coi suoi dubbi eppure le certezze. Goran Pandev intoccabile. Dalla Russia con furore. E coi soldi: tanti, tantissimi. Per lui e anche la società. S’è mosso convinto il Rubin Kazan. E anche la Lokomotiv Mosca: doppio no. Di Pandev e del Napoli. E’ lui l’alternativa ad Hamsik. E in fondo anche a Callejon e Higuian. Ieri provato al posto di Insigne. E’ insomma un altro titolare, un jolly e giocherà molto.
USCITA – Quello che spera anche Emanuele Calaiò. Andrà via. Sceglierà il progetto più che i quattrini. E chissà quanto incideranno i sentimenti. Chievo defilato: c’è prima da vendere Thereau. Restano, e forti tutt’e due, Palermo e Genoa: casa e la serie A; una maglia da titolare e un’altra da vice Gilardino; il sogno promozione da bomber-tifoso e il fascino convincente del club più antico d’Italia. Qualche giorno e deciderà. Ma che stress. E quante voci. Gargano e il Parma potrebbero sedersi e parlare concretamente. Il Fulham s’è allontanato, il Benfica è un’opportunità. L’estero chiama. Ma pure l’Italia. Dossena tra Torino e i turchi del Trazbonspor. Donadel-Bologna una chiacchiera da aggiornare. Bariti al Gubbio è un’idea. Uvini aspetta la serie A, Insigne il nuovo contratto. Ci sono le volontà, le disponibilità, di fatto anche l’accordo tra i procuratori e il club. Le cifre sono solo da aggiustare e poi firma fino al 2018. Si attende l’appuntamento. E’ slittato di qualche giorno. La prossima settimano o l’altra ancora e si fa. Insigne e il Napoli per sempre o quasi insieme. E’ già scritto. Chissà se pure per Zuniga. Il rinnovo è difficile mica impossibile. Ne parlano.
La Redazione
G.D.
Fonte: Corriere dello Sport
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