NAPOLI – Poi bisogna aguzzare l’ingegno, eh sì: perché se il destino si mette a giocarti contro, meglio defilarsi lungo la fascia ed aspettare che passi, aggirandolo con il mercato. Ed allora: corsia di destra o di sinistra che sia, la scelta (in controtendenza rispetto al progetto: ma questi sono gli imprevisti del calcio) serve per dribblare l’emergenza e svicolare sugli esterni, concedendoli ad Anthony Réveillère, quel bipartisan delle corsie che – vada come vada – sa sempre cosa inventarsi, perché per lui l’una e l’altra «zona» pari sono. Il primo scatto, fulminante, alle nove del mattino: per uscire da Fiumicino, infilarsi in un taxi, puntare dritto su Villa Stuart, andare dal professor Mariani, lasciarsi visitare, pranzare in segreto, ascoltare Bigon e poi starsene lì, in attesa degli eventi. Il secondo, concedere al Napoli il tempo necessario per un summit e per decidere sull’ingaggio: più sì che no, quando le ombre della notte hanno inghiottito uomini e questione; al resto – alla formalizzazione contrattuale – si penserà in giornata.
OUI JE SUIS – Il mercato è adesso, per quel che occorre: perché dopo che Maggio s’è infortunato (ed ha pure recuperato), Benitez s’è ritrovato senza frecce sulle fasce: fuori Zuniga (e ci rivediamo a dicembre ma se sarà il caso anche a gennaio); fuori pure Mesto (e ci vorranno cinque mesi e magari anche sei); con otto partite all’orizzonte, prima della sosta del Natale, meglio concedersi un regalino in anticipo, un investimento low cost però mirato. Anthony Réveillère ha un’età (trentaquattro anni dopodomani) ma pure una carriera alle spalle mica da poco: sei anni al Rennes, una stagione al Valencia (e guarda un po’ con Benitez) e poi un decennio a razziare (cinque scudetti, due coppe di Francia e due supercoppe transalpine) con il miglior Lione che si ricordi. Poi il tempo (con il contratto) è scaduto e lui ha continuato ad allenarsi, sperando che un giorno….E’ successo, complice anche la malasorte che si è accanita (e verrebbe da dire concentrata) tutta sui «fianchi» d’un Napoli, improvvisamente trovatosi piegato su se stesso, senza neanche un ricambio per l’umanissimo turn-over che nei periodi di «piena» calcistica non è solo utile ma è addirittura indispensabile. Dopo la Juve verrà la sosta, vero; e però poi ci saranno sette gare: solo Maggio e Armero, non si poteva rischiare.
ECCOLO – Quando Mesto s’è rotto, sabato sera, Benitez ha drizzato le antenne, perché è stato immediatamente chiaro, ancor prima che si procedesse con gli esami strumentali, di essere di fronte ad un incidente serio: domenica mattina, riunione con De Laurentiis e Bigon, pomeriggio una telefonata, poi l’incontro e l’appuntamento per le visite mediche. Contratto annuale, con una base ed una serie di benefit a presenze e ad obiettivi: si discuterà però in giornata, ottenuto l’ok definitivo dal professor Mariani.
LA TERZA VIA – Réveillère ha un suo curriculum che pesa, un’esperienza diretta con Benitez che ha un valore specifico (anche se quello del Valencia, pure tatticamente, era un altro calcio, nonostante la difesa a quattro) ed una perplessità ch’è praticamente già stata fugata: la lesione del crociato del 2009 appartiene al passato, è un’ombra rimossa, però anche un particolare (per nulla irrilevante) sul quale si sono concentrate le indagini strumentali. Stamani, si definisce, entrando nei dettagli contrattuali, scandendo bene le cifre e andando a colmare con un uomo solo quei buchi spalancatasi improvvisamente – con gli incidenti di Zuniga e di Mesto – tanto da una parte che dall’altra. La prima corsa verso Castelvolturno, ovviamente: una svolta a destra, poi un’altra a sinistra. Et voilà….
Fonte: Corriere dello Sport
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