“Conosco Hamsik da tempo, ci sta che stia attraversando un periodo di crisi e che non risulti per qualche partita il giocatore decisivo e trascinante che è sempre stato. E’ un momento dovuto forse ai carichi di lavoro, forse al nervosismo dell’esordio in Champions, ma in breve tornerà l’Hamsik di sempre”. Comincia analizzando il calo di rendimento del capitano degli Azzurri, l’intervento odierno ai microfoni di TMWRadio di Salvatore Aronica.
Sarri lo sta respnsabilizzando eppure lo ha sostituito sei volte: possono influire tutti questi cambi?
“Io credo che ai fini tattici Hamsik sia imprescindibile per il Napoli. Sarri cerca di gestirlo e di non fargli pesare queste prove opache e credo che gli darà ancora fiducia contro il Benevento: un’esclusione sarebbe una mazzata vista l’attenzione e la pressione mediatica cui è sottoposto ora il giocatore.
Ci sarà ancora Mertens, o spazio invece a Milik e a un altro modulo?
“Sarri partirà con lo stesso modulo e con gli stessi protagonisti. Napoli è una piazza bella ma ricca di pressione. Dovesse arrivare uno stop per via delle scelte o del modulo si innescherebbe una bomba a orologeria”.
Con lo Shaktar avresti impiegato Mertens dal primo minuto?
“Il novanta percento degli allenatori avrebbe schierato Mertens dall’inizio: era la prima di Champions, bisognava partire col piede giusto e la scelta di escluderlo ha fatto discutere. Ma se il Napoli avesse vinto non si sarebbe parlato di scelte o esclusione. A prescindere dal risultato però credo che fosse più logico iniziare con il belga”.
In campionato che insidie presenta il derby col Benevento?
“Sulla carta non c’è storia ma bisogna fare i conti con il campo. Il Napoli ha cambiato testa, è più maturo, e sa che i punti vanno fatti anche con le piccole. Il Benevento avrà voglia di misurarsi con una delle big del campionato e metterà in campo tutto quel che ha, ma se tutto andrà come deve andare il Napoli porterà a casa il massimo del risultato col minimo dello sforzo”.
Champions per crescere e per puntare allo scudetto già quest’anno?
“E’ un obiettivo da diversi anni ormai, anche se non lo hanno mai dichiarato pubblicamente. Si è trovata una Juve al top che in organico ha avuto sempre qualcosa in più. La Champions è importante per il blasone europeo ma lo scudetto è un obiettivo più alla portata per gli uomini di Sarri”.
Fonte: Tuttomercatoweb
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