«Si ritenga dispensato dall’allenamento di oggi. Con il Napoli abbiamo raggiunto un accordo per il suo trasferimento. E’ libero di andare dove vuole» . Questa la comunicazione dettata dai dirigenti dell’Udinese a Pablo Estifer Armero, 26 anni, esterno sinistro, ieri mattina. Una telefonata per rendere noto quanto già si sapeva: trasferimento concordato tra i due club per il prestito oneroso di un milione di euro più altri tre per il diritto di riscatto della metà. Mancava, però, un altro tassello per l’ufficializzazione del passaggio: l’accordo tra il Napoli e il calciatore.
L’ultimo tassello – Un tassello altrettanto importante. E proprio di quello stavano discutendo negli uffici della Filmauro, i procuratori del nazionale colombiano, Ramalho e Vagheggi. Clausole, controclausole, bonus vari, penali, acquisizione totale dei diritti di immagine. Un contratto, peraltro, che andava anche tradotto in spagnolo una volta definito. «Che faccio, prendo l’aereo e vi raggiungo a Roma per la firma?», ha chiesto Armero ai suoi manager. «No, aspetta lì, ti facciamo sapere noi. Resta ancora qualcosa da perfezionare», gli ha risposto il procuratore che è di origini brasiliane.
L’ATTESA – E Armero è rimasto incollato al telefonino in attesa della chiamata giusta. Ormai nei suoi pensieri c’è Castelvolturno da giorni. Con Zuniga è in contatto continuo. Troverà ad accoglierlo anche Inler. Chiamata che però da Roma tardava ad arrivare. Cosa era successo? Nulla di importante, solo piccoli nodi da sciogliere, come il residuo di un contratto di una sponsorizzazione ancora in essere, qualche piccola differenza sulla cifra di ingaggio. Nel frattempo ad aumentare la suspence, una notizia apparsa sul web: dalla Russia ci sarebbe stato un rilancio dell’Anzhi sulla cifra d’ingaggio, come dichiarato dai suoi procuratori a un quotidiano del posto. Notizia vagamente confermata da Ramalho: «Ma la nostra priorità resta il Napoli». Del resto faceva gioco agli assistenti di Armero in quella discussione alla Filmauro per poche migliaia di euro di differenza tra richiesta e offerta. Ma il Napoli non aveva alcuna intenzione di cedere.
GIALLO – E così mentre a Roma si continuava a discutere su come trovare un punto d’intesa sul contratto di Armero, a Napoli si consumava un altro giallo. Qualcuno aveva riferito ad Andrea Dossena che era tutto fatto per il trasferimento del mancino colombiano e che lui poteva tranquillamente raggiungere Palermo in serata. Come da accordi, del resto. Uno sarebbe arrivato, l’altro partito. Dossena ha salutato quindi i compagni, raccolto i bagagli, si è assicurato il posto sull’aereo delle 19.30 diretto nel capoluogo siciliano e cooptato il tassista di fiducia per la seconda volta in pochi giorni. Ma mentre stava per dirigersi a Capodichino per imbarcarsi, qualcuno del Napoli l’ha raggiunto al telefonino per fermarlo: «Non parta ancora, glielo facciamo sapere noi».
Una comunicazione strategica. Come era apparsa strategica la notizia dell’Anzhi. In realtà, Armero vuole il Napoli e il Napoli aspetta Armero. Quei dettagli verranno superati oggi con la firma del giocatore e l’annuncio del presidente, «Habemus Pablo». E Dossena potrà finalmente imbarcarsi per Palermo, tanto c’è un’altra prenotazione sul volo diretto.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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