Semplicemente rinato. Ma non c’è solo il “fai da te” in questa rifioritura. Non è che s’è messo lì in un cantuccio ad aspettare che la forma tornasse al diapason e la mente ricominciasse e volare in perfetta sincronia coi piedi. No, niente di tutto questo. “E io rinascerò cervo a primavera” cantava Cocciante, refrain ad hoc per Pablo Estifer Armero, letteralmente risorto alla corte di Mazzarri e, naturalmente, oltre che per sua volontà, anche per preponderante merito dello stesso trainer e del suo staff. Impegnati di concerto in un lavoro che ha dato frutti eccezionali in nemmeno un paio di mesi, intervenendo di pari passo sulla preparazione atletica e la psiche del colombiano. Rilanciandolo (anche se non a tempo pieno) in poche settimane, rimettendolo in campo lavato, stirato e profumato alla perfezione.
EPPUR PARLA – Scommessa che si avvia perciò all’incasso, e che nella gestione del tecnico toscano è già stata vinta più volte e con diversi calciatori, tanto da diventare una vera e propria specialità della casa. Ma torniamo al Pablo rinato. A colui che adesso zompa, vola e balla pure, come un’incontenibile ciclone su di una fascia sinistra dove riesce a fare (bene) un po’ di tutto e di più. Sgommate brucianti, dribbling in scioltezza, assist al bacio e pure il gol (in nazionale). Un repertorio talmente completo da mancargli solo la parola. E pure quella è arrivata: ieri alla radio, in tutta rilassatezza, nel salottino di Marte Sport Live. Dove l’esterno ha lasciato trasparire tutto il suo gradimento per questa favola azzurra a lieto inizio.
APPRENSIONE – E’ solo un attimo, ma ci pensa il buon Pablo a diradare le nebbie: «Dopo Torino ho sentito un dolorino all’adduttore, un leggero fastidio. Ma mi sento bene e mi allenerò regolarmente». La cosa non dovrebbe far scattare l’allarme e perciò cambia argomento. «Penso che il mio bilancio in azzurro sia positivo. Ce la metto tutta negli allenamenti per essere sempre al cento per cento: sono uno che non si accontenta, adesso sto entrando a partita in corso, ma lavorerò per giocare dall’inizio. Anche in ottica nazionale ho fatto così, e sono riuscito a sfruttare al meglio le occasioni che mi sono state offerte». E poi sul campionato: «Dovevamo vincere con Atalanta e Torino e ci siamo riusciti. Ringrazio Mazzarri che mi ha dato l’opportunità di giocare. Mi sto integrando molto bene e vorrei aumentare il mio contributo. Ma più importante ancora è che la squadra possa continuare con questo ritmo sino alla fine del campionato, per poter raccogliere il massimo nelle partite che restano».
GENOA E MILAN – «Le affronteremo una per volta… perciò noi pensiamo solo a quella di domenica. La corsa al secondo posto sarà aperta e pure difficile, ma anche la Juve potrebbe perdere punti per strada. Dobbiamo dimostrare maturità davanti al nostro pubblico. Cavani? Sono orgoglioso di giocare con lui. E’ uno dei calciatori più forti in circolazione, proprio come Di Natale. Spero di fargli altri assist, così fa gol e siamo tutti felici. Con Edi e Camilo, abbiamo festeggiato con un balletto: il nostro rapporto è speciale, siamo solari e amiamo la musica».
A NAPOLI – «La città mi dà calore ed entusiasmo. I tifosi mi hanno aiutato sin dall’arrivo. Ho intenzione di ripagarli in campo e continuare qui la mia carriera, perché questo ambiente è quello ideale per il mio modo di sentire il calcio». Infine auguri al neo-papy: «Vorrei fare gli auguri a Lorenzo (Insigne) e dirgli che avere un figlio è il massimo della felicità. Io ne ho due». A quando il prossimo Pablo-ballet? Si spera presto (col Genoa dovrebbe ripartire dalla panchina ma con chance di subentro in corsa), per lui (s’è visto) ogni occasione è buona per buttarla sulla danza, per festeggiare a colpi di Rebolation. Anche i gol degli altri, una vittoria, e chiaramente un assist, oppure il gran gol fatto alla Bolivia con la nazionale. Scatto imperioso e colpo sotto a scavalcare il portiere, facendo impazzire e ballare un intero stadio oltre ai compagni. E vorrebbe riuscirci anche a Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.