Eppur si muovono: e mentre intorno non s’ode ancora il rintocco del big ben che dà il via alle manifestazioni ufficiali d’intenti, nella penombra del mercato qualcosa accade in difesa, a centrocampo, in attacco, ovunque ci sia necessità e pure in quegli angoli del campo in cui viene suggerito di muoversi in anticipo, per progettare il futuro. Il Napoli del 2013 è teoricamente fatto ma prima che Castelvolturno diventi l’habitat naturale di quei soggetti del desiderio di De Laurentiis, Bigon e Mazzarri, sarà indispensabile sfoltire l’organico, riuscire a rimediare convergenze
parallele ed infine vidimare i biglietti per Pablo Armero (26 nello scorso novembre) e per Emanuele Calaiò (31 da compiere l’8 gennaio). Aspettando Silvestre, niente male.
PRIMO COLPO – C’era una volta, Pablo Armero: che c’è ancora, come prima e più di prima, ormai d’azzurro vestito. Il mercato è un labirinto, nel quale si rischia di perdere persino l’affare ormai chiuso: ma l’assalto del Milan e della Fiorentina, le ultime antagoniste nella corsa al colombiano, può considerarsi virtualmente concluso, con una comproprietà libera che ha messo d’accordo chiunque. I contratti hanno bisogno di autografi, però: servirà quella del calciatore, che ha detto sì, soprattutto saranno indispensabili quelle di Gianpaolo Pozzo e di Aurelio De Laurentiis, in vacanza all’Estero. E poi sarà pure necessario che Dossena vada al Palermo, per non creare caos sulla corsia di sinistra: il viavai su quella fascia è annunciato, è scandito dai protagonisti, è momentaneo. Ciak, si firma.
RIECCO IL BOMBER – La Napoli di Eduardo Vargas è ormai una cartolina e quando il cileno riprenderà l’aereo che lo riporterà (in prestito) in Sud America, al Gremio o al San Paolo o al Flamengo, la Napoli di Emanuele Calaiò tornerà ad essere il giardino della propria felicità: i contatti con il Siena sono sistematici e il bomber che ha scalato il calcio dalla C all’Intertoto con la maglia azzurra addosso, è praticamente il vice-Cavani. Si disquisisce sulla formula: il prestito oneroso è un’opzione, non la più intrigante; e allora si profila la presenza d’una clausola: riscatto obbligatorio in caso di qualificazione in Champions. Il Palermo è alla finestra, mentre Calaiò – nel proprio io – osserva già il panorama da Posillipo.
DIFESA – Varie ed eventuali: Matias Silvestre (28 nello scorso settembre) è la primissima scelta per una difesa nella quale il Napoli non disdegnerebbe né Astori (26 il prossimo 7 gennaio), né Andreolli (27 a giugno). Ma l’interista ha quel qualcosa in più che lascia pendere l’ago della bilancia dalle sue parti. Poi, chissà: va a finire che sedendosi, tra una settimana, per parlar di Calaiò, De Laurentiis e Mezzaroma trovino il punto d’incontro pure su Neto (25 a maggio). Il Palermo è attratto anche da Rosati: un’idea lanciata lì, sul tavolo. Un’operazione complicata, che spingerebbe il Napoli a doversi cercare un portiere. Ma ora è il momento di Armero, quello di Calaiò, magari quello di Silvestre.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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