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Armero entra, canta e balla

L'ex Udinese è un asso nella manica per la Colombia e per l'undici Mazzarri

Pablito balla sempre: « E’ il gruppo che me lo chiede ». E poi corre, lavora sodo e quando entra in campo riesce ad avere impatti devastanti sulle partite: « Il calcio è allegria, ma sono un professionista serio ». A Napoli lo hanno capito perfettamente: con l’Atalanta subentra al 63’ e firma l’assist per il gol della vittoria di Pandev; Mazzarri lo schiera all’80’ con il Torino e lui pennella il cross per il 5-3 di Cavani. Può bastare? L’uomo di gennaio, del mercato di gennaio, è Pablo Armero.

LA SECONDA META – E allora, promosso. Sì, finora il ventiseienne mancino acquistato dall’Udinese in comproprietà è promosso a pieni voti: in estate De Laurentiis rileverà anche la seconda metà del suo cartellino, pochi dubbi in merito. Tra l’altro, dopo aver ritrovato la condizione fisica smarrita a Udine insieme con un posto in squadra all’inizio di dicembre, Armero ha cominciato a portare in dote quanto Mazzarri si aspettava da lui: i due assist consecutivi nelle ultime due partite di campionato, cominciate in panchina, sono stati manna piovuta dal cielo sottoforma di palloni. Cross al millimetro e punti preziosi per il duello-Champions con il Milan. 
L’ALTERNATIVA – Molto interessante dal punto di vista statistico, certo, ma non è tutto. Pablo detto Pablito ha chiarito che, in fondo, è in grado di fornire un’alternativa più che valida nel gioco degli esterni: può marciare a sinistra senza far rimpiangere Zuniga, con cui vive praticamente in simbiosi e senza un briciolo di rivalità, ma può anche permettere a Mazzarri di dirottare il connazionale e amico a destra, al posto di Maggio, componendo così la coppia di fascia della Nazionale colombiana. 
BALLA IL POPOLO – A proposito di Colombia: una decina di giorni fa, a Barranquilla, dopo il gol realizzato con la Bolivia nelle qualificazioni mondiali, Armero ha fatto ballare un popolo intero. Letteralmente: il campo e lo stadio Metropolitano Roberto Melendez trasformati in una specie di discoteca, e lui, autore del 5-0, felice a dettare ai compagni e alla gente i passi della rebolation. « E’ la squadra che mi ha chiesto di ballare per festeggiare il mio primo gol in Nazionale », ha spiegato dopo la partita. Ne sanno qualcosa anche a Napoli: ormai nello spogliatoio azzurro si baila così, e Inler, che lo conosce sin dai tempi di Udine, festeggiò con lui la rete al Palermo improvvisando proprio questa coreografia in campo. 
VERSO IL GENOA – In occasione della sfida con la Bolivia, tra l’altro, Armero ha confermato il trend del campionato italiano: entra in campo al 78’ e, oltre al gol, confeziona anche l’assist per il 4-0 di Falcao. Un asso nella manica di Pekerman e di Mazzarri. Che, da gennaio, lo ha schierato dal primo minuto soltanto con la Samp e l’Udinese (e anche con la sua ex, al di là di una buona prestazione, riuscì a innescare dalla fascia sinistra un paio di volte i compagni in area). 
Ottimo piede, progressione devastante e lo sguardo fisso sul Genoa: chiede spazio, prova a candidarsi da titolare. In silenzio e senza polemiche, sì, ma a passo di danza: dopo la Colombia, Pablito vuol far ballare anche Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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