Con il Napoli ha giocato una sola gara da titolare, a Udine, contro i suoi ex compagni di squadra. Ed Armero non aveva demeritato. Poi di nuovo panchina e dalla panchina in campo per risolvere situazioni sempre delicate: con la Juve, a Verona con il Chievo, con l’Atalanta dove si è prodotto in una delle sue specialità: il cross corto al centro per i compagni, l’assist perfetto, il servizio invitante, nell’occasione per Padev.
GERARCHIE – Probabilmente il colombiano ha pagato il rispetto delle gerarchie interne imposte da Mazzarri. O forse una condizione atletica non ancora ottimale. Sta di fatto che ha collezionato sette presenze con la maglia del Napoli ma soltanto una dall’inizio (altre dieci le aveva accumulate con la maglia dell’Udinese tra cui quella in casa del Torino terminata a reti bianche) Ma ora Pablo Armero, appena convocato con Zuniga per il doppio confronto che attende la Colombia in vista di Brasile 2014, scalpita per un posto in pianta stabile nel Napoli. Si sente pronto per mettere in pratica quanto chiede Mazzarri ad un esterno di centrocampo. Vorrebbe contribuire al consolidamento del secondo posto in classifica e di conseguenza ritornare in Champions League, appena assaporata con i friulani, autore peraltro di due gol, uno allo Young Boys e l’altro allo Sporting Braga.
DINAMISMO – Armero possiede le caratteristiche tecniche per creare superiorità numerica sulla fascia sinistra ma soprattutto il dinamismo necessario per capovolgere le situazioni di gioco da una parte all’altra del campo. Conosce meglio i nuovi compagni. Si è ambientato presto a Napoli anche grazie alla guida di Zuniga. Anche per Mazzarri sarebbe giunto il momento di spianargli la strada della prima squadra e giovarsi delle sue accelerazioni in fase offensiva. A Udine, ormai, Armero era in rottura e nella sfida vinta con il Milan, Guidolin l’aveva lasciato in panchina. Ora ha l’opportunità di esibirsi a San Siro tra un mese ma prima vuole tornare il calciatore richiesto da mezza Europa e che un anno fa mandava in gol Di Natale una domenica sì e l’altra pure (ben dodici assist).
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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