Male la prima per Di Biagio, con Buffon migliore in campo sebbene colpevole sul primo gol. Banega e Lanzini sigillano il 2-0 finale
Il 4-3-3 copre bene il campo, dando poco spazio alle avanzate dell’Argentina. L’Italia recupera il pallone nella metà campo albiceleste, ma il primo tiro è di Di Maria, con un diagonale ben disinnescato da Buffon. Gli azzurri, stasera in tenuta bianca, rispondono con un colpo di testa alto di Parolo.
ITALIA INCERTA – Con il passare dei minuti il furore agonistico cala, l’Italia non riesce a trovare il bandolo della matassa. Così cresce la squadra di Sampaoli, brava a puntare su Di Maria – quasi imprendibile per Florenzi – mentre Verratti e Immobile perdono due palle sanguinose ma, alla fine, ininfluenti. L’impressione è che gli azzurri non diano continuità alla manovra, forse ovattati dalla paura di giocare troppo il pallone. La sfida continua fino al 39esimo, quando Paredes spara dai 35 metri, andando a un soffio dall’1-0. Alla fine è ancora Buffon a salvare il risultato, al 45′, su una magia di Di Maria e l’incursione di Higuain, ipnotizzato dal portiere della Juventus.
MEGLIO IL SECONDO – Nessun cambio fra primo e secondo tempo, ma l’Italia finalmente crea un’occasione da gol: errore di Paredes in costruzione, palla a Immobile che centra per Insigne: il numero 10 napoletano stoppa e spara fuori un rigore in movimento, tra l’incredulità dei compagni di squadra. Subito dopo Di Maria lavora un pallone perfetto, centrando per l’accorrente Lanzini: il colpo di testa non è il suo miglior fondamentale e la zuccata finisce alta. Le squadre si allungano, Di Maria continua a ingaggiare la propria battaglia personale con Buffon, mentre Chiesa scalda i guantoni di Caballero al 58′, con un diagonale da posizione defilata. A chiudere l’ottimo quarto d’ora ci pensa Immobile, ben pescato da Verratti, che sparacchia ancora su Caballero, in uscita.
TEMPO DI CAMBI – Candreva entra al posto di Chiesa, facendo ciò che non ha mai fatto con la Svezia, cioè provare il tiro. Cabellero in qualche modo respinge. Sampaoli toglie Di Maria, il migliore in campo senza grosse discussioni, inserendo il romanista Perotti. L’Italia rimane pericolosa con Insigne che sfugge sul filo del fuorigioco e provando a piazzarla, con il portiere sudamericano che la respinge a mano aperta. I troppi gol sbagliati portano a un epilgoo evidente: Banega recupera il pallone sulla trequarti, chiede e ottiene un triangolo, scaricando verso la porta. Buffon, fermo sulle gambe, non è reattivo per deviare un diagonale sì imprevedibile ma non irresistibile: 1-0 Argentina a un quarto d’ora dalla fine. L’Italia è anche sfortunata, perché Pellegrini – in scivolata – devia un pallone imparabile per Caballero ma che finisce fuori.
TRISTE, SOLITARIO Y FINAL – Osvaldo Soriano, nel suo libro, racchiude il concetto d’Italia in questo momento. Non forti, né fortissimi, anzi. Buffon deve salvare su Pavon, a sette dalla fine, ma capitola un minuto dopo. Higuain lancia il contropiede, sfida Rugani e Bonucci, poi allarga su Lanzini. Stop del fantasista del West Ham e palla sotto al sette per il due a zero definitivo.
Fonte: Tmw
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