Silenzio che i media locali interpretano più come un ‘no’ che come un ‘si” alla continuità.
Dopo il suo viaggio-lampo a Caracas, dove è stato accolto con abbracci e sorrisi dal presidente del Venezuela, il suo amico ‘bolivariano’ Hugo Chavez, Maradona è rientrato a Buenos Aires e stamani ha avuto un lungo colloquio, più di due ore, con Grondona.
Si aspettava una conferma della designazione, forse anche fino ai mondiali in Brasile nel 2014, anche se proprio il viaggio a Caracas era una delle mosse e dichiarazioni ‘maradoniane’ di questi ultimi giorni che non erano piaciute a Grondona.
Terminato il colloquio, avvenuto nella località di Ezeiza, Maradona non ha fatto dichiarazioni, allontanandosi a bordo della sua vettura. Silenzio stampa di ferro, insomma, come ha fatto d’altra parte per lunghi giorni dopo la storica goleada con la quale la Germania ha mandato a casa, fatta a pezzi, la Seleccion guidata dallo stesso Diego.
Di fronte al ‘no comment’, i media sono subito scattati alla ricerca dei ‘rumors’ e segnali per capire se Maradona continuerà oppure no sulla caldissima panchina della nazionale.
In attesa di eventuali dichiarazioni e di una nota ufficiale della Federcalcio – il cui comitato esecutivo ascolterà domani sera un ‘rapporto’ di Grondona – i fatti sicuri sono pochi. Secondo i media, Maradona ha presentato a Grondona una lista con 15 punti: 15 richieste molto precise, tra le quali quella nella quale il ‘pibe de oro’ conferma che non ha intenzione di mollare di fronte alla richiesta della Afa sui nomi dei suoi assistenti. In particolare, su ben sette dei ‘colaboradores’ dell’ex 10.
In questi giorni, Maradona ha infatti più volte detto che il team dei suoi collaboratori è una scelta squisitamente sua, altrimenti salta tutto. “Non c’è alcuna possibilità – ha ripetuto oggi Diego – che io continui ad allenare la nazionale se loro vogliono privarmi di (Alejandro) Mancuso o (Hector) Enrique. O se volessero impormi altri collaboratori”.
LA REDAZIONE
Fonte: Tuttomercatoweb
