Maradona è un uomo di cultura. A poche ore dal 4-3 della Francia sull’Argentina, Diego ha fatto il suo bilancio durante il programma “De la mano del Diez”, trasmesso da Telesur, poi si è espresso con un video su Instagram. Frase-simbolo: “È la cronaca di una morte annunciata”. Citazione da Garcia Marquez. Maradona ha usato il cannone: attacchi forti, come da personaggio, ma non a Messi. “L’ho visto molto solo. Lo hanno fatto giocare da 9 e doveva venire a prendere palla, fare gioco, dare assist, andare a concludere. A parte Messi, siamo una squadretta”. Nel mirino di Diego, non è difficile capirlo, la federazione argentina e Sampaoli.
CONTRO SAMPAOLI — Maradona è triste come tutti gli argentini: “Un’altra Coppa se ne va e non ci dà nulla, sto male per questo e perché l’Argentina non ha una squadra solida. È successo quello che ci aspettavamo”. Primo obiettivo, Sampaoli. Da ex c.t., non gradisce l’erede tatuato: “Pavon, Messi e Di Maria possono creare gioco, ma non sono attaccanti. Non sappiamo attaccare, non sappiamo che fare quando abbiamo la palla. Abbiamo attaccato e concesso spazio a Mbappé. I francesi, al contrario, hanno tutto: contropiede, varianti, possono fare male a destra e sinistra. A questi giocatori non possiamo chiedere di più, hanno dato tutto”. E a proposito di Francia, Diego sceglie un paragone originale per Mbappé: “È rapidissimo, come il Caniggia dei primi tempi”. Detto dallo storico compagno d’attacco, a Italia ’90 e non solo, è un complimento maggiore di quanto sembri.
CONTRO IL SISTEMA — Le critiche ai giocatori sono minime: “Rojo doveva fare fallo fuori area. Invece ha lasciato entrare Mbappé in area e ha causato il rigore”. Diego invece allarga il discorso e probabilmente centra il punto: è l’intero sistema argentino a essere responsabile di un Mondiale davvero mediocre: “L’Argentina non ha un campionato come quello spagnolo. Vedo che l’Argentina è fusa economicamente. E vedo molti dirigenti, molta gente che non dovrebbe stare attorno al presidente federale”.
Fonte: gazzetta.it
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