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Argentina-Ecuador 0-0: Fernandez il migliore del suo reparto. Rigore negato ad un opaco Higuain

Gara caratterizzata dai ritmi bassi. Gli ecuadoregni meglio nel primo tempo, nella ripresa esce fuori la tecnica argentina ma il risultato rimane inchiodato

Allo  “MetLife Stadium” di New Jersey l’Argentina pareggia 0-0 l’amichevole disputata contro un Ecuador molto quadrato e ben messo in  campo dal C.T. Reinaldo Rueda. Match decisamente a due facce: nel primo tempo gli ecuadoregni dominano, rendendosi maggiormente pericolosi con Jefferson Montero (il migliore in campo della gara); nella ripresa il carattere e la qualità degli argentini prevalgono, ma senza sbloccare il risultato. I pali colpiti da entrambe le Nazionali ravvivano una gara giocata decisamente a ritmi bassi.

L’Argentina è scesa in campo con un lineare 4-4-2, con Mascherano e Banega in mediana a dettare i tempi e Di Maria e l’interista Alvarez liberi di spaziare sulla trequarti. I due napoletani Fernandez e Higuain prendono parte allo schieramento iniziale del C.T. Sabella: il primo come centrale di centro-destra della difesa completata da Roncaglia, Garay e Oron, mentre il centravanti compone il tandem d’attacco con l’ex azzurro Lavezzi.

La prima azione pericolosa si verifica all’11’ con l’esterno d’attacco ecuadoregno Montano che beffeggia Roncaglia in velocità servendo al centro Valencia, ma il giocatore del Manchester United è sfortunato nel colpire il palo con un colpo di testa. Il classe 89’ Jefferson Montano si mostra come l’avversario più temibile per la retroguardia argentina, non a caso ogni sua accelerazione necessita di costanti raddoppi di marcatura. Gonzalo Higuain risulta inizialmente impacciato e fuori dal gioco, perdendo in un paio di circostanze il tempo giusto per destreggiarsi nei pressi dell’area di rigore avversaria. Al 17’ si vivono attimi di tensione proprio per l’attaccante napoletano, il quale esce dal terreno di gioco a causa di una botta rimediata al ginocchio sinistro per una tacchettata di Castillo, ma dopo l’intervento dello staff sanitario rientra in campo senza accusare il colpo.

Il lento giro-palla dei difensori dell’Albiceleste permette agli avversari di occupare tempestivamente tutte le zone del campo, facendo risultare la manovra dei ragazzi di Sabella sterile e fiacca. Alla mezz’ora è ancora Montero a rendersi pericoloso, sprecando incredibilmente una nitida palla-gol per il vantaggio, calciando fuori il suo tentativo da posizione defilata in area di rigore avversaria in seguito ad uno scambio cercato e ottenuto con Ayovi. L’Argentina si affaccia per la prima volta in area di rigore avversaria al 32’ sugli sviluppi di un calcio da fermo di Di Maria sul quale Higuain indirizza il pallone alto sopra la porta. Termina una prima frazione di gioco da dimenticare per l’Argentina, apparsa eccessivamente leziosa e poco cinica; d’altro canto gli ecuadoregni si dimostrano bravi a saper guadagnarsi sempre la superiorità numerica attraverso i numerosi affondi sulle corsie esterne, sfruttando la lentezza e la pigrizia di Orion e Roncaglia.

Nella ripresa i ragazzi di Sabella scendono in campo con un’altra mentalità, ed i due tentativi nei primi dieci minuti di gioco di Di Maria lo testimoniano. Al 57’ Higuain recrimina un calcio di rigore per un evidente blocco scorretto di Guagua in area di rigore, ma l’arbitro canadese Petrescu lascia giocare. Gli argentini accelerano: al 60’ un rinvigorito Alvarez ruba palla sulla trequarti a Paredes concludendo successivamente a rete con un diagonale che sfiora di poco il palo. Al 62’ Sabella cambia il partner d’attacco di Higuain, inserendo el Kun Aguero al posto di Lavezzi, oltre a sostituire Roncaglia per Zabaleta. La girandola di cambi per l’Argentina prosegue con l’uscita al 69’ di Ever Banega per il laziale Biglia, e al 70’ di uno stanco Gonzalo Higuain per Rodrigo Palacio. Il copione di gara vede gli argentini possedere il pallino del gioco in mano, concedendo poco spazio alle ripartenze avversarie. Il neo entrato Rodrigo Palacio ravviva la manovra dell’Albiceleste, concretizzando all’86’ l’azione più pericolosa del match per i suoi: sugli sviluppi di una sua progressione in velocità sull’out destro sfociata in un cross, Maxi Rodriguez di prima intenzione colpisce a colpo sicuro verso rete ma il palo gli nega la gioia del gol. Dopo solo un minuto di recupero concesso dall’arbitro Petrescu, termina la partita con il risultato di 0-0.

Prova opaca per Gonzalo Higuain,  lasciato troppo solo nella prima frazione di gioco da parte dei suoi compagni, soffrendo la buona fisicità del suo diretto marcatore Guagua. Nella ripresa il centravanti è più voglioso e va su tutte le furie quando l’arbitro canadese non gli concede un calcio di rigore per un’ evidente trattenuta in area di Guagua. Dopo pochi minuti lascia il campo per far posto a Palacio. Rispetto ai suoi compagni di reparto la prova di Federico Fernandez è stata di gran lunga la migliore, immolandosi spesso in interventi supplementari per aiutare i propri compagni attraverso raddoppi sempre preziosi. Trovarsi Garay e non Mascherano come compagno di reparto è cosa ben diversa, e stanotte lo si è notato.

Il tabellino del match:

Argentina: Romero 6, Roncaglia 5 (63’ Zabaleta 6), Fernandez 6,5, Garay 6, Orion 5,5, Mascherano 5,5, Banega 6 (69’ Biglia), Di Maria 6,5, Alvarez 6 (78’ Maxi Rodriguez s.v.), Higuain 5,5 (70’ Palacio), Lavezzi 5,5 (63’ Aguero). All. Sabella 6

Ecuador: Dominguez 6, Guagua 6.5, W.Ayovi 6, Paredes 5,5, Erazo 6, Castillo 6.5, A.Valencia 6, Noboa 5.5, E.Valencia 6 (60’ Ibarra 6), Caicedo 6,5 (73’ J.Ayovì), Montero 7 (73’ Martinez d.v.). All. Rueda 6

 

A cura di Gilberto D’Alessio

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