Prosegue il momento no della Selecciòn, che pareggia in casa (1-1) con la Bolivia. L’attaccante del Napoli rimedia al clamoroso errore di Demichelis. Nella notte in campo Uruguay e Cile
Quando a 25 minuti dalla fine si ritrova un pallone invitante, a centro area, sul suo sinistro, e lo svirgola malamente, si capisce che questo feeling tra Leo Messi e la sua nazionale non ne vuol proprio sapere di sbocciare. L’1-1 casalingo contro la Bolivia è un capitolo che s’aggiunge alla turbolenta storia tra Messi e l’Argentina. Non che la colpa sia tutta sua, ma i déjà-vu cominciano a essere troppi. La Bolivia era un’occasione di rilancio per la Selecciòn in queste qualificazioni a Brasile 2014. Occasione anche per farsi perdonare, tra le varie cose, il clamoroso 1-6 con Maradona c.t. e il flop all’esordio di Coppa America, sempre contro boliviani. E invece il pubblico abbandona il Monumental con la solita sensazione di “già visto”.
ATTENUANTI – E’ un pomeriggio stregato a Buenos Aires. Tra sfortuna, occasioni mancate di un soffio, torti arbitrali, l’Argentina ha molto da recriminare. Ma le attenuanti non possono bastare. Il c.t. Sabella lascia il campo con la riprova degli arcinoti problemi della squadra, a partire da quelli difensivi. E’ significativo il modo in cui i suoi prendono gol. Inizio ripresa, prima occasione per i boliviani. Che non è una vera occasione, ma un regalo bello e buono di Demichelis. Il difensore s’imbambola con la palla tra i piedi, si fa infilare da Moreno, che beffa tutti sfruttando anche il tenero tentativo di recupero di Burdisso. E’ una giocata che meglio non potrebbe esemplificare i limiti dei centrali argentini.
OCCASIONI – Per il resto, con alti e bassi, la partita la fa sempre l’Argentina. Nel primo tempo Pastore centra un palo pieno dopo una bella giocata personale. Higuain segna anche, ma l’arbitro ferma l’azione per un fallo su Messi, senza concedere l’elementare norma del vantaggio. Lo stesso Messi è intermittente ma c’è. Ci mette voglia, anche se nell’anarchia generale perde smalto e sicurezza che gli danno invece gli schemi di Guardiola. A Barcellona la sua follia è una ciliegina nell’armonia generale, in nazionale c’è solo follia. Anche lui segna, a inizio ripresa, ma è in offside di un passo. Ci vuole Lavezzi per dare la scossa. Il Pocho entra sullo 0-1 e dopo pochi istanti trova il pari con un bel sinistro. A dieci dalla fine il Pocho manca il 2-1, mandando a lato un colpo di testa. Anche Pastore sfiora il raddoppio al 90′, ma manda alto. Finisce pari. Altra lezione tra i fischi del Monumental. Non il miglior modo per preparare la trasferta di Barranquilla, dove di fronte ci sarà la Colombia.
Fonte: Gazzetta.it
La Redazione
M.V.
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