Avvocato di Barletta, l’arbitro Antonio Damato è stato selezionato dal designatore Braschi per Juventus-Napoli. C’era anche lui a Torino, ma in un altro stadio (i bianconeri in quella stagione giocavano all’Olimpico), nella serata dell’ultimo colpo azzurro sul campo della Vecchia Signora. Vittoria per 3-2 il 31 ottobre 2009, esaltante la rimonta del gruppo di Mazzarri. La Juve protestò nel finale per l’espulsione di Amauri, apparsa eccessiva. Azzeccate tutte le altre valutazioni.
Damato è stato il prescelto in una rosa di quattro arbitri internazionali. Sembrava favorito il vicentino Orsato, che aveva diretto Juve-Napoli il 1° aprile scorso (netto successo dei bianconeri per 3-0), alla fine Braschi ha puntato sul pugliese, che è alla settima stagione nella Can A e nel 2010 è stato promosso internazionale. Tra i suoi collaboratori (primo arbitro di porta, il cosiddetto addizionale) ci sarà Bergonzi, che era presente nel team arbitrale a Pechino in occasione della sciagurata sfida per l’assegnazione della Supercoppa: le tensioni con il genovese si sono dissolte a Catania in occasione della partita pareggiata per 0-0 dalla squadra di Mazzarri. Proprio lo strascico della gara in Cina, diretta male da Mazzoleni, ha fatto riflettere il designatore prima di puntare sul quarantenne avvocato. La sua strada e quella del Napoli si sono incrociate già ai tempi del primo anno in serie C1. Risale al 21 ottobre 2004 la prima gara degli azzurri diretta: ko del Napoli di Ventura in casa della Fermana nel recupero della prima giornata di campionato. In quella stagione, Damato venne designato per la prima semifinale playoff a San Benedetto del Tronto: vi furono polemiche per il gol annullato a Sosa e per l’espulsione di Ignoffo, soltanto nel finale gli azzurri riuscirono a pareggiare per 1-1 sul campo della Sambenedettese con la rete di Capparella e ad ipotecare la qualificazione alla finale.
Nel 2010 Damato non ha arbitrato il Napoli per un lungo periodo perché il 7 febbraio allo stadio Friuli ne combinò di tutti i colori. Sbagliò ad assegnare un rigore all’Udinese perché il pallone era uscito fuori campo. Poi negò un penalty a Maggio, ammonendolo per simulazione, anche se l’intervento falloso di un difensore bianconero sull’esterno era apparso chiarissimo, al punto che il giocatore fu costretto ad uscire per infortunio. Infine, lo scambio di persona in occasione di un’ammonizione: giallo a Inler, allora punto di forza della squadra friulana, e non a Lukovic, che avrebbe avuto il rosso perché già ammonito. Un disastro, a prescindere dalla sconfitta per 3-1 che pose fine alla imbattibilità di Mazzarri, e infatti fino a settembre Damato non avrebbe diretto il Napoli. Tornò a Cesena, dove gli azzurri vinsero per 4-1. Ma lui espulse Mazzarri perché aveva varcato il recinto della panchina.
In questa stagione una sola partita diretta dal pugliese, il 2 settembre scorso al San Paolo: il Napoli ha vinto per 2-1 sulla Fiorentina, nessuna recriminazione da parte degli azzurri e dei viola in una gara giocata su un campo sabbioso a causa dei problemi creati da un virus. Domani a Torino sarà tutta un’altra storia. Una partita molto tesa che chiuderà giorni in cui ci sono stati scambi di messaggi forti, che hanno riguardato anche il tipo di preparazione scelta da Prandelli per gli juventini durante i primi giorni del raduno a Coverciano, in vista delle partite con Armenia e Danimarca. Basta con le polemiche, l’arbitro è stato scelto: adesso finalmente si gioca.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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