Avevano sognato una serata diversa. Hanno sfiorato il sogno, arrivando quasi a toccarlo. Ma la serata di Fuorigrotta cristallizza tutto, anche i progetti di allegria dei 55mila del San Paolo convinti che il Napoli avrebbe passato il turno. Ma alla fine della giostra è il Napoli a ritrovarsi fuori dall’Europa. Sia pure tra gli applausi di chi non si era mosso dal suo posto neppure il gol del patatrac, quello del redivivo Quaresma. Applausi e cori. Come se il Napoli avesse vinto. Il tributo del San Paolo.
È l’Europa League ma al San Paolo è tutto esaurito. La vittoria di De Laurentiis che prima ancora di conoscere il risultato della gara di andata aveva detto che voleva lo stadio strapieno per il match di ritorno. E lo ha avuto: all’ingresso in campo, quando in sottofondo c’è la musichetta un po’ malinconica delle gare di Europa League e non quella gioiosa della Champions, dalla curva A arriva la coreografia annunciata il giorno prima a Benitez nel corso dell’incontro a Castelvolturno: un lancio di coriandoli e rotoli di scontrino, come si vede spesso nelle gare dei campionati sudamericani. E poi quello striscione: «Arduo e lungo il nostro cammino, lottate con il cuore e portateci a Torino».
Pubblico caloroso: tra questi sono 500 quelli che sono dalla parte dei dragoni del Portogallo: sono arrivati quasi tutti a bordo di alcuni charter partiti in mattinata dalla cittadina appoggiata in riva all’Atlantico. E la festa del San Paolo: come nelle notti di Champions. Come in quelle con il Borussia Dortmund e l’Arsenal. Dentro o fuori. Sono queste le notti che piacciono ai napoletani. Come quelle in Coppa Italia. All’esterno dello stadio l’aria di festa è contagiosa. I vigili urbani provano a contenere il fiume di scooter e auto che si riversa su Fuorigrotta. Il pubblico canta. Non c’è l’urlo magico, quel «The Champions» che fa tremare le mura del quartiere come solo ai gol di Maradona e Careca. Non c’è perché questa è l’Europa League anche se tutto fa in modo che assomigli alla Champions. I settori inferiori di curva e distinti sono stracolmi: difficile vederli così pieni zeppi di tifosi. Recepito l’invito del club: prima del match non un petardo esploso, né un fumogeno acceso. Alla fine la festa è solo dei 500 che arrivano da Oporto.
Fonte: Il Mattino.
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