Questa settimana ho incontrato il sig. Scotti Antonio ex calciatore dell’ Afragolese nel 1988; ha ripercorso con noi i ricordi più belli della sua carriera.
Sig. Scotti innanzitutto la ringrazio per la sua cordiale disponibilità. Il calcio è stato e credo sia ancora un elemento fondamentale della sua vita. Quando e dove ha iniziato a dare i primi calci al pallone?
Come tantissimi per strada. Man mano crescendo ho iniziato a giocare nei settori giovanili dell’Ischia fino ad arrivare in prima squadra. La mia prima esperienza fuori dall’isola fu con la Viribus Unitis. Dopo qualche anno il trasferimento ad Afragola. Ricordo ancora le parole del mio grande amico Nando Pannone (che saluto assieme ai Presidenti Fico e Palladino); egli infatti volle acquistarmi assolutamente oltre che per le mie capacità anche in virtù del fatto che quando giocavo contro l’Afragolese segnavo sempre. Inoltre ho militato con Paganese, M. Cosenza, Alfaterna Nocera e Forio.
C’è stato un idolo in particolare al quale si è ispirato?
Beh soprattutto ai miei tempi erano tanti i calciatori talmente forti a cui potersi ispirare. Careca mi piaceva tantissimo, un attaccante fenomenale.
Lei ha giocato per un periodo nell’Afragolese nei tempi della C2, tempi brevi ma intensi poi mai più ritornati. Ci racconti un po’ di quell’esperienza importante della sua carriera da calciatore professionista.
Un’esperienza straordinaria, anni bellissimi. Fu davvero importante poter vestire la casacca della gloriosa Afragolese in C2. Ricordo che conseguimmo ottimi risultati in una piazza calorosa e meritevole di grande calcio. Eravamo davvero un gran gruppo, una squadra competitiva ed affiatata. Tutti noi abbiamo sempre dato il massimo per dare soddisfazione ad una società importante e ad un pubblico meraviglioso.
C’è una partita che ricorda con particolare emozione, la più sudata, la più importante insomma della sua carriera?
Pur trattandosi di un’amichevole ricordo con immenso piacere la partita tra Afragolese ed il Napoli di Maradona. Giocare contro “El Pibe” seppur in amichevole all’epoca era un sogno per tutti i calciatori. Fu molto bello anche scontrare il Licata di Zeman in campionato; il mister era al primo anno in Italia e già dava lezioni di calcio. Straordinario!
Il gol più bello?
Fortunatamente ne ho siglati un bel po’. Ricordo molto bene la doppietta che siglai proprio contro l’Ischia. Vincemmo la gara giocando alla grande; loro quell’anno vinsero il campionato, noi però soprattutto al “Moccia” eravamo sempre agguerriti. Per me quella fu una gara molto particolare essendo ischitano.
Attualmente di cosa si occupa?
Della mia famiglia! Inoltre lavoro per un’azienda comunale ad Ischia.
Ad oggi si sente soddisfatto di tutto quel che ha fatto, oppure ha ancora qualche sogno o obiettivo nel cassetto per sentirsi realizzato a 360% gradi?
Soddisfatto e felice per tutto ciò che ho fatto. Purtroppo chi come me ha fatto calcio a certi livelli all’epoca, oggi, non può non notare un’involuzione davvero preoccupante. Parlo soprattutto di livello tecnico. Ho visto delle partite di serie C quest’anno ed ho notato un tasso tecnico/tattico davvero inferiore a quello dei miei tempi. Ci tengo anche a parlare di mio figlio Peppe (ex d.s. di Recale, Striano, Forio, Angri Soccer e Sporting Genzano) che da 6-7 anni lavora nel calcio come Direttore Sportivo. Devo dire la verità non ha ereditato i miei piedi, ma come d.s. è bravo. Sarei felicissimo se un giorno lavorasse per l’Afragolese.
Nel congedarmi ci tengo a spronare tutte le componenti di Afragola a fare in modo che i colori rossoblu tornino dove meritano. È davvero triste non vedere l’Afragolese nel calcio che conta. Ho ancora un sogno, rivedere il “Moccia” stracolmo come contro il Napoli!
Valentina Iacono
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