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Antonio racconta Lorenzo. Ecco la fantastica storia degli Insigne

Partito da Frattamaggiore per inseguire un sogno che era lì, a due passi. La maglia azzurra nel suo destino, lo stadio San Paolo il palcoscenico che ha sempre desiderato conquistare.

Quella di Lorenzo Insigne è la favola che tutti i bambini vorrebbero vivere. Quelli che popolano i campi di periferia con il sogno di vestire la maglia della propria squadra del cuore. Perché in casaInsigne “siamo sempre stati tifosissimi del Napoli” spiega Antoniofratello maggiore di Lorenzo. “Ma siamo cresciuti con il mito di Del Piero. Per noi fratelli che giochiamo a calcio è sempre stato un modello di sportività e di eleganza. Anche Lorenzo si ispira a lui, però il suo cuore è sempre stato azzurro”.

Partito dall’Olimpia Sant’Arpino, ora Lorenzo veste la numero 24 del Napoli. Ma non ha mai perso la brillantezza e l’umiltà che lo hanno sempre contraddistinto. “Lorenzo è un ragazzo qualunque – racconta Antonio Insigne  con i suoi pregi e i suoi difetti. E’ rimasto esattamente lo stesso anche quando è diventato un calciatore professionista, senza modificare il suo carattere. Fuori dal campo dedica la sua vita interamente alla famiglia, principalmente alla moglie e ai figli. Tant’è che ha deciso di abitare anche ora dove è cresciuto da bambino”.

Una famiglia di calciatori quella InsigneAntonio gioca con il Montesarchio in Promozione mentre Roberto, classe ’94, è in Lega Pro con la Reggina. E poi c’è il fratello più minore, Marco, che ha fatto tutta la trafila delle giovanili della Frattese.

Già da piccolo, però, Lorenzo aveva riposto su di sé le attenzioni della Campania dimostrando in campo tutto il suo talento. “Anche io, da ragazzo, ero molto promettente però il talento di Lorenzo lo notavi subito. Quando giocava attirava le attenzioni di tutti perché con il pallone faceva qualcosa di inusuale per un bambino della sua età. Molte persone si appassionavano a guardare le cose che questo ragazzino riusciva a fare con i piedi”. Un ragazzo che ha sempre avuto la passione per il calcio. La scuola non piaceva a Lorenzo, che si è fermato con gli studi alla terza media per inseguire il suo sogno. “Da quando era bambino ha sempre desiderato di giocare in serie A. Ha dedicato tutta un’infanzia, tutta una vita, per il calcio e alla fine i suoi sacrifici sono stati ripagati alla grande”.

Una persona semplice, Lorenzo, che è sempre stato apprezzato dai compagni di squadra. Indimenticabile quell’anno a Pescara con Verratti e Immobile, mentre a Napoli è riuscito a conquistarsi la stima di tanti campioni. “Ai tempi di Pescara ha stretto un bel rapporto sia conManiero che con Immobile, che erano gli altri due napoletani del gruppo. Ma ha legato moltissimo anche con Verratti. Si sentono spesso telefonicamente e con Immobile va addirittura in vacanza. Mentre a Napoli ha un buon rapporto con tutti perché è un ragazzo tranquillo, a cui piace ridere e scherzare”. E nello spogliatoio Lorenzo condivide con i suoi compagni la passione per la musica e per il ballo. Soprattutto con i sudamericani, con i quali i napoletani hanno sempre grande feeling. “Spesso gli chiedo di raccontarmi qualche aneddoto e Lorenzo mi dice che, soprattutto con Zuniga e Zapata, al momento della doccia cantano e ballano negli spogliatoi. Insomma, gli piace divertirsi a ritmo di musica”.

Un bellissimo rapporto con tutti i compagni ma Lorenzo è sempre stato ben visto anche dagli allenatori per la sua umiltà. E in questo senso Insigne è stato abbastanza fortunato visto che ha iniziato la carriera calcistica con tre maestri del calibro di ZemanMazzarri e Benitez. “Ognuno di loro gli ha lasciato qualcosa: con Zeman ha appreso tanto della fase d’attacco mentre con Benitezha migliorato la fase di non possesso. E a Mazzarri deve tanto perché è stato quello che lo ha fatto esordire in serie A”. Speciale, però, il rapporto con il boemo. Grande maestro in campo ma anche fuori dove spesso lo punzecchiava per la sua pettinatura. “Avevano un rapporto speciale e ricordo che quando Lorenzo si presentava al campo con tutte quelle pettinature stravaganti veniva spesso invitato da Zeman a tagliarsi i capelli in modo più serio”.

Una bella storia quella di Insigne, che ha vissuto il suo primo intoppo a Firenze, con quell’infortunio che lo ha frenato proprio nel momento migliore della stagione. “E’ stato il suo primo infortunio grave ma ha avuto la forza di ammortizzarlo bene. Ricordo che dopo mezz’ora che era uscito dalla sala operatoria era già pronto a ridere e scherzare con tutti. Poi con grande forza d’animo non si è fermato ed ha subito iniziato le terapie. La sofferenza maggiore la viveva quando giocava il Napoli perché non poteva aiutare la squadra in campo. Però si è ripreso bene ed ora è pronto per questo finale di campionato”.

Dopo l’apparizione in panchina contro il Verona, ora Lorenzo scalpita per tornare in campo. Ieri ha fatto il tifo per i suoi compagni davanti alla TV, sul divano di casa Insigne al fianco del padre Carmine. Ma ora è pronto a riprendersi il Napoli, con la sua fantasia e la sua semplicità!

Fonte: Gianlucadimarzio.com

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