Quando il calcio ce l’hai nel sangue, si vede sin da bambino. Non lasci il pallone per nulla al mondo, esso diventa totalizzante, la prima cosa che conta durante l’infanzia. E’ la storia di Antonio Negro, oggi bomber degli Allievi Nazionali del Napoli ma da bambino capace di trasmettere un’ossessione alla sua famiglia: giocare a calcio. Dà i primi calci al pallone all’Asd Recale 2002, la scuola calcio più vicino a casa sua. Negro è nato a Marcianise il 10 Giugno ’98, ma già a dodici anni metteva in mostra qualità importanti. All’età di tredici anni si trasferisce alla scuola calcio A.S.D. Maurizio Lanzaro, gestita da Biagio, fratello dell’attuale difensore della Salernitana ed ex Reggina e Real Saragozza. E’ alla Lanzaro che si fa notare dagli addetti ai lavori: nei campionati minigiovanissimi e giovanissimi regionali ha mantenuto la media di più di trenta gol ad annata. Il senso del gol e il cinismo sotto porta attirano l’attenzione di molti club che prendono informazioni: Roma, Fiorentina, Siena, Pescara, Reggina e Lazio, ma a muoversi in maniera più concreta è il Napoli. Negro sposa il progetto del club azzurro, arriva al Napoli con altri due ragazzi della sua stessa scuola calcio: Cappelluccio e Moretta, entrambi poi svincolati dal Napoli negli anni successivi.
Ma chi è Antonio Negro? Un attaccante che “sente” la porta, la percepisce anche se si trova di spalle ad essa. E’ questa la qualità più importante del bomber azzurro, che può giocare sia da prima che da seconda punta, come Karim Benzema, l’attaccante del Real Madrid a cui s’ispira. Deve migliorare ancora in alcuni fondamentali della tecnica di base, nella coordinazione e nella capacità di stare sempre dentro partita, tende talvolta a dimenticarsi del pressing sui difensori avversari limitandosi solo alla finalizzazione negli ultimi trenta metri. Il suo profilo è, però, molto interessante, si tratta di un giocatore di prospettiva, con un repertorio abbastanza completo: bravo di testa, sa sia attaccare lo spazio che fare un buon lavoro da boa, è destro ma riesce a cavarsela anche con l’utilizzo del piede debole. Quando ha gli spazi a sua disposizione, sa regalare anche giocate di classe, come il gol realizzato domenica scorsa nella partita interna contro il Crotone. E’ arrivato al Napoli a quattordici anni, iniziando la sua trafila nei Giovanissimi Nazionali. Una buona annata in cui non riesce a mettere in mostra tutto il suo potenziale, mettendo a segno comunque undici gol e portando a casa la convocazione in Under 15.
Non abbandona la Nazionale e, infatti, trova spazio anche in Under 16 nella scorsa stagione, un’annata di transizione con gli Allievi Nazionali del Napoli in cui è inserito sotto età. Riesce a produrre qualche giocata, segna quattro ma sono solo sette le presenze da titolare nella squadra di Mazzella. Il suo talento non esplode anche perché paga l’annata deludente della squadra, che chiude il girone C all’ottavo posto.
Nel campionato in corso Negro sta impressionando tutti gli addetti ai lavori, mettendo in evidenza la vertiginosa crescita compiuta. Nicola Liguori lo schiera da terminale offensivo del suo 4-3-3 assistito dai due esterni d’attacco, il bomber azzurro ha tanto campo a disposizione e riesce sia ad aiutare i compagni nella costruzione dell’azione che a proporsi per la conclusione. Nelle prime cinque giornata ha realizzato cinque gol, presentando così la media di una rete a partita, favorita anche dai due calci di rigore trasformati contro Frosinone e Perugia. Negro continua a lavorare per migliorarsi costantemente, sogna di togliersi altre soddisfazioni con il Napoli e, perché no, di convincere il ct Bruno Tedino a puntare anche su di lui per l’Under 17.
Fonte: Ciro Troise per lagiovaneitalia.net
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