Antonio Di Gennaro, ex centrocampista del Verona, della Fiorentina e della Nazionale, commenta spesso le gare del Napoli per Sky Sport.
A Cagliari il Napoli ha perso due punti importanti?
«Sì, soprattutto alla luce dei risultati di domenica, anche se pareggiare in Sardegna non è un delitto. Il Cagliari è una squadra di valore, da metà classifica in su, era ben messa in campo e ha giocato bene. Gli azzurri, dopo un buon primo tempo, sono apparsi spenti nella ripresa».
Con la Juventus distante 10 punti lo scudetto è ormai una missione impossibile?
«Una distanza del genere è molto importante ma è ancora recuperabile, anche se la Juve sta viaggiando a ritmi altissimi. Credo che per il Napoli sarà fondamentale lo scontro diretto del 5 gennaio tra i bianconeri e la Roma, anche in chiave secondo posto. Bisogna anche stare attenti alla Fiorentina che ha accorciato alle spalle».
Il mercato può determinare qualche cambiamento?
«Sicuramente il Napoli deve intervenire e, a prescindere da Cagliari, credo sapesse già che l’organico ha bisogno di rinforzi in difesa e a centrocampo. Servono però 2-3 elementi di qualità, capaci di fare la differenza. Con Benitez occorrono giocatori di spessore e di livello internazionale: in attacco il Napoli è a posto, a centrocampo manca qualcosa, in difesa interverrei acquistando un marcatore e un terzino».
Antonelli e Gonalons sono i profili giusti?
«Andrei su un livello più alto, francamente. Per carità, si tratta di buoni calciatori, all’altezza della serie A ma Benitez ha bisogno d’altro. L’ideale sarebbe strappare Mascherano al Barcellona, ma a gennaio i club non cedono i grandi calciatori, sono in corsa in Champions e in campionato. Per come gioca il Napoli proverei a prendere Xabi Alonso, a scadenza di contratto con il Real Madrid. In difesa Agger o Vermalen sarebbero ottimi rinforzi: alla difesa azzurra mancano marcatori forti, in grado di proporsi ma anche di equilibrare il grande potenziale offensivo a disposizione».
Come giudica i primi cinque mesi di Benitez?
«È un allenatore che mi è sempre piaciuto, conferisce un’impronta precisa alle squadre che dirige. Sta lavorando molto sulla mentalità della squadra, capita poi di non vincere qualche partita. Non dimentichiamo che Mazzarri ha lavorato 4 anni su un gruppo che pian piano è migliorato. Diamo tempo a Benitez, ha appena cominciato un percorso, i frutti si vedranno in 1 o 2 anni».
Higuain è stato il degno erede di Cavani?
«Assolutamente. Ha rispettato le aspettative, nonostante l’infortunio ha realizzato 13 gol e fornito molti assist, dimostrandosi un grandissimo calciatore, capace di lavorare per la squadra, di segnare e di integrarsi bene con l’ambiente. Il Napoli ha investito molto su di lui ed sta ricevendo le risposte che voleva».
Quanto hanno pesato le assenze di Hamsik e Zuniga?
«Molto. Hamsik, nonostante sia un po’ mancato nelle gare importanti, resta un giocatore importante che può ancora crescere insieme al progetto azzurro che ha deciso di sposare a vita. Zuniga è uno dei giocatori più forti del Napoli, a sinistra ma anche a destra potrà dare molto nel nuovo anno».
Con la vetta a 10 punti può essere l’Europa League un obiettivo concreto?
«Deve esserlo, per una questione di prestigio, di ranking Uefa e per sfamare la voglia di vincere. Per quanto la competizione sia dispendiosa anche in chiave campionato, dove gli azzurri sono però ancora in corsa, il Napoli deve provare a fare strada, dopo aver disputato un’ottima Champions League».
Fonte: Il Mattino.
