L’1-1 è un risultato ingeneroso. All’Athletic Bilbao basta pareggiare 0-0. Non finirà così, perché i baschi punteranno a vincere senza rischiare ed il Napoli un gol può farlo. Parlare di tempi supplementari non è quindi follia.
Rivedendo la partita, si rivela sbagliato invece il mercato. Non solo avaro, ha creato confusione e paradossi.
Presentarsi con una squadra più debole dell’anno scorso vuol dire: non solo sfidare, ma insultare la sorte. Bisognava investire sia per adeguare la squadra e superare un ostacolo duro come i preliminari, sia per entrare in campionato con dichiarate ambizioni.
Giusta l’ira di Higuain. Si è accorto di non avere intorno a sé una squadra adeguata. Non si sarebbe altrimenti sottratto alle cortesi domande di Sky. Uno come Higuain dopo un mondiale infelice non sognava altro che una grande Champions o uno scudetto. Ieri sera sembrava affondare nello sconforto.
Ma veniamo ai paradossi creati dal mercato.
Migliore in campo Gargano. Uno che ha la valigia pronta. Perso Behrami, Benitez ha capito che un incontrista per la copertura è indispensabile. Ha quindi bloccato Gargano, preferendolo giustamente a Inler. Diventa indispensabile il primo dei cedibili.
Altra anomalia. Se gioca Maggio a destra, vuol dire che Zuniga è in possibile lista di sbarco. E se gioca Maggio, diventa titolare un altro giocatore in bilico. Britos. Perché è buona norma schierare dei due difensori esterni uno che avanza ed uno che difende stretto. Il titolare è Ghoulam, ma gli viene preferito il partente Britos, che marca meglio e combatte. Senza essere un fenomeno.
Considero Insigne un caso spinoso che si riapre. È in caduta libera. Perché gestito male. I suoi procuratori lo hanno convinto: gioca male per colpa di Benitez. Dovrebbe occupare una diversa posizione, sostengono. Quale? Ci si mise anche Zeman a confondergli le idee. Zeman scambiò il Pescara di B con un Napoli impegnato per scudetto e Champions. Banitez ha una sola colpa: troppo tardi è entrato Mertens. Dopo il primo tempo di Insigne, doveva cambiare negli spogliatoi e presentare subito Mertens.
Rinvio il discorso su Hamsik. È il capitano. Ma quando diventerà il leader di questa squadra? In questo sconcertante mercato la prova di Hamisk segnala l’urgenza di una grande personalità a centrocampo. È forse De Guzman?
fonte: La Repubblica
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