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Antonio Conte: “Il Napoli poteva arrivare alle semifinali di Champions. Quagliarella possibile titolare”

"La differenza in classifica tra noi e i partenopei è dovuta al probante impegno europeo"

Juventus-Napoli e, prima ancora, Catania-Milan. L’undicesima giornata di ritorno per molti potrebbe essere uno snodo decisivo del campionato. Non per Antonio Conte però, che si concentra esclusivamente sulla partita della sua Juve, senza guardare in casa altrui: «Alla fine di questa giornata mancheranno altre otto partite… Noi sappiamo di avere un impegno probante, contro una squadra che ha fatto benissimo in Coppa Italia e in Champions, dove forse, con un po’ di esperienza, sarebbe potuta arrivare in semifinale, visto quello che ha fatto il Chelsea con il Benfica».

Proprio gli impegni europei possono essere stati decisivi ne rallentare il cammino dei partenopei in campionato: «Non dimentichiamo che cinque anni fa Juventus e Napoli erano in serie B e loro hanno avuto una crescita esponenziale. Merito del presidente De Laurentis che è riuscito a costruire un progetto solido, merito di Mazzarri, dei calciatori, dell’ambiente… Questo era il loro primo anno di Champions dopo tanto tempo e sicuramente i numeri della rosa non sono quelli del Milan, quindi avranno pagato un po’ dazio, perché quella competizione porta via risorse preziose. Meglio giocarla, certo, ma sicuramente qualcosa toglie al campionato. Credo che la differenza di classifica tra noi e loro sia dovuta a questo».

Una differenza che ora è di 11 punti e che, in caso di successo della Juventus, sarebbe probabilmente incolmabile. Ecco quindi che la sfida di domenica, in chiave secondo posto, può essere decisiva: «Vincere domani significherebbe porre un sigillo bello grosso sul secondo posto. Metteremmo il Napoli a 14 punti e lasceremmo come minimo invariata la posizione sulle altre. E per noi entrare in Champions senza preliminari sarebbe straordinario. Quanto allo scudetto, solo il Milan può perderlo. Una rosa che permette di sopperire a undici, dodici assenze in ogni partita, in Italia non ce l’ha nessuno, forse solo l’Inter che però è fuori dai giochi. Noi ora pensiamo a blindare il secondo posto e stiamo pronti ad approfittare di eventuali harakiri, ben sapendo che il nostro calendario è più difficile del loro. Rimpianti? Forse l’aver giocato partite in cui abbiamo dominato, come a Genova, senza riuscire a vincere. A parte quelli con il Napoli e con il Milan, tutti gli altri pareggi potevano essere vittorie. So che comunque abbiamo sempre dato il massimo. A volte, purtroppo, non è bastato».

Tornando alla gara di domenica, è perfino scontato sottolineare come il pericolo maggiore per la Juventus sia rappresentato dai “tre tenori”, «senza dimenticare Pandev – puntualizza Conte – che sta attraversando un ottimo periodo di forma. Il Napoli lavora con lo stesso allenatore già da due anni e mezzo, quindi c’è un’organizzazione di gioco consolidata e davanti Cavani, Lavezzi e Hamsik fanno la differenza. Sono quel quid in più che permette alla squadra di lottare per traguardi prestigiosi».
All’andata Conte varò per la prima volta il 3-5-2, «e sarà un caso, ma dopo di noi tutte le squadre che hanno affrontato il Napoli hanno adottato la stessa soluzione. Io cerco di mettere i miei giocatori in condizioni di esprimersi al meglio. Quando mi accorgo che questo non accade posso cambiare in corsa. Vedi con l’Inter o con il Milan. Contro il Napoli ti trovi contro due esterni, uno che copre e uno che crossa per i tre attaccanti e se non si ha la copertura del centrocampista ci si trova in inferiorità numerica. In ogni caso anche con il 4-3-3 abbiamo le nostre contromisure».
Quanto alle scelte di formazione, Conte come al solito non svela nulla, ma riconosce che per due dei suoi uomini quella di domani potrebbe essere una gara particolarmente sentita: «Sia Borriello che Quagliarella potrebbero giocare dall’inizio, ma tutta la squadra sta bene e ho l’imbarazzo della scelta. Loro due avranno motivazioni straordinarie, ma al di là del fatto di essere campani. Quagliarella ha dovuto superare i postumi dell’infortunio e ora sta tornando sui suoi livelli. Borriello avrebbe avuto una storia diversa alla Juve se fosse arrivato a giugno, ma ora si sta ambientando e può essere importante».

 

Fonte: juventus.com

 

La Redazione

A.F.

 

 

 

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