In un’intervista rilasciata a Walter Veltroni e pubblica da “La Gazzetta dello Sport”, l’ex allenatore di Juventus e Chelsea Antonio Conte, ha parlato del suo futuro.
“L’esperienza che ho fatto all’estero mi ha reso più forte e completo. La consiglierei a qualsiasi allenatore italiano. È dura, però ti migliora.
Oggi se qualcuno mi chiama sa che io devo incidere, con la mia idea di calcio e con il mio metodo. Non sono un gestore, non credo che l’obiettivo di un allenatore sia fare meno danni possibile. Se pensano questo, le società non mi chiamino. Poi ho un problema: la vittoria. Che sento come l’obiettivo del mio lavoro.
Il percorso per arrivarci è fatto di lavoro, di sacrificio, di unità d’intenti, di pensare con il noi e non con l’io. Non ne conosco altri. Io devo avere la percezione di poter battere chiunque. Devo sentire che vincere è possibile. Altrimenti, senza problemi, posso continuare a restare fermo.
Roma? All’Olimpico senti la passione da parte di questo popolo che vive il calcio con un’intensità particolare, che per la Roma va fuori di testa. Che vive ‘per la Roma’. Un ambiente molto passionale, che ti avvolge. Oggi le condizioni non ci sono ma penso un giorno, prima o poi, io andrò ad allenare la Roma”.
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