Il Feyenoord Stadium di Rotterdam si tinge d’arancione per sospingere i beniamini di casa dell’Olanda nella classica amichevole pre-competizone contro un avversario non altrettanto consueto come la Slovacchia, battuta nell’unico precedente: quello degli ottavi di finale del Mondiale 2010. Nella nazionale centro-orientale il nome di spicco è certamente quello del centrocampista partenopeo Marek Hamsik, mentre gli Orange vantano tra le proprie fila elementi dal talento indiscusso come Robben, Van Persie, Afellay o Sneijder. Sulla carta dunque il match dovrebbe essere già segnato ma sono gli ospiti a partire forte proprio grazie al guizzo di Hamsik, il quale al 3′ spaventa l’impietrito Stekelenburg sfruttando al meglio un cross dalla destra e colpendo con decisione di testa: la sfera sbatte sull’incrocio dei pali tra i sospiri di sollievo dei tanti supporters presenti sugli spalti. La qualità superiori degli interpreti di casa è notevole, a sbloccare il risultato al 7′ è però un episodio fortunoso: Afellay, sopo una serie di finte ubriacanti, mette la palla al centro dalla sinistra e Salata cerca di spazzare ma la sua deviazione si tramuta in un autogol beffardo che smuove il risultato, 1-0. La posizione scelta dal selezionatore Hipp per il tenore napoletano è quella di trequartista in appoggio alla punta. Vista la mancaza di costruttori di gioco e la stretta marcatura avversaria, l’azzurro è costretto però ad arretrare spesso il suo raggio d’azione, indietreggiando fin’oltre alla propria metà campo. I ritmi moderatamente alti del primo tempo vengono mantenuti nella ripresa dai ventidue in campo, così come l’impegno e la concentrazione. Il subentrante van der Vaart (entrato al posto dell’infortunato Sneijder) riscalda per la seconda volta i cuori dei tifosi d’arancio bardati con la rete del 2-0 al 75′: il centrocampista del Tottenham sfrutta infatti un’incomprensione difensiva dei rivali odierni, entra in area e piazza un destro radente che batte l’incolpevole Mucha. Ordinata la prova dello slovacco di nostra conoscenza, un solo acuto notevole ma nessuna stecca clamorosa.
A cura di Antonio Fusco
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