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Ansia per Maggio, resterà fermo almeno un mese

L’esterno della Nazionale ha riportato uno stiramento Gargano salterà la finale

La conquista della finale di Coppa Italia porta con sè due conseguenze negative, l’infortunio di Maggio e la squalifica di Gargano. L’esterno azzurro, recuperato in extremis dopo la forte contusione alla tibia occorsagli nella sfida col Chelsea, è uscito al 41’ del primo tempo visibilmente contrariato. Si è toccato la gamba sinistra e ha imprecato. Preoccupante la prima diagnosi dello staff medico: forte contrattura al bicipite femorale della coscia sinistra che sarà valutata soltanto oggi, dopo i relativi accertamenti strumentali.
Maggio potrebbe aver subito una distrazione di primo grado o uno stiramento: in ogni caso salterà sicuramente la gara di domenica col Catania, rischia un mese di stop ed è molto probabile che salti anche gli importanti match – in chiave Champions – con Juventus e Lazio. Una tegola notevole per il Napoli, che invece penserà solo tra due mesi a come sostituire Gargano in finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il piccolo mediamo, già diffidato, si è fatto ammonire ieri da Valeri per un evitabile ed ingenuo fallo su Pesoli (è saltato con il gomito alto) commesso a metà primo tempo. Lo staff medico azzurro valuterà, infine, sempre oggi le condizioni di Cavani e Campagnaro: il Matador continua a soffrire per la botta alla caviglia rimediata a Udine (anche ieri era gonfia a fine gara ma non ci sono complicazioni), il difensore ha subito un fastidioso pestone al piede. Fin qui le notizie negative, all’orizzonte, tuttavia, c’è la finale del trofeo tricolore, una ghiotta opportunità per il Napoli di De Laurentiis di vincere il primo trofeo della propria era. La «sciarpata» finale dei tifosi, del resto, e i cori «antijuventini» sono giá il prologo alla finale.
Ne è consapevole il capitano Paolo Cannavaro, che ha chiamato a raccolta i suoi compagni a fine partita per rendere il giusto ringraziamento ai 57mila presenti al San Paolo. «Siamo molto contenti e lo siamo soprattutto per i nostri tifosi. La conquista della finale la consideriamo un premio per i nostri sacrifici». Nonostante il doppio vantaggio acquisito già nel primo tempo, eliminare il Siena è stato tutt’altro che facile. «Assolutamente, siamo partiti bene e abbiamo meritato di segnare due volte. Poi abbiamo subito il ritorno dei toscani, bravi ad aggredirci anche con una certa cattiveria agonistica. Abbiamo saputo soffrire e gestire il vantaggio, il Napoli è una squadra che non molla mai, che lotta e che suda la maglia sino alla fine, come desiderano i nostri magnifici tifosi». All’orizzonte, dunque, c’è la finale cola Juventus, una gara speciale anche per la rivalità storica esistente con l’avversario. «Sará un’emozione nuova per tutti, una possibilità di vincere un trofeo che ci intriga molto. Sarebbe bello scrivere i nostri nomi nella storia con un successo. Si giocherà a Roma, siamo vicini a Napoli, quindi immagino un Olimpico come minimo metà azzurro. Non vediamo l’ora di giocare, già immagino l’ansia dei giorni precedenti».
Prima della finale c’è, tuttavia, un terzo posto da conquistare. «Iniziamo ad affrontare il Catania, sará gara difficile, noi vogliamo dare continuità ai cinque successi e al pari delle ultime sei gare, desideriamo arrivare più in alto possibile». La bagarre per il terzo posto è apertissima. «Abbiamo capito cosa significa giocare in Champions e ci piacerebbe tornare a disputare gare nell’Europa che conta, tuttavia ci sono tante squadre in lizza per il terzo posto, non sarà dura ma durissima spuntarla». Londra, comunque, appare alle spalle. «Qualche scoria ci sta ancora, ma ci aiuta la certezza di essere usciti a testa altissima. Ora però – conclude Cannavaro- sotto con il campionato, vogliamo ascoltare di nuovo in campo quella musichetta».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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