‘Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta’. E’ nello sconforto di non riuscir a darsi mai, davvero, una plausibile spiegazione che si apre la bellezza del ricordo. In un mondo fugace (troppo e troppo spesso), dove siamo tutti di passaggi, transitorio verso un qualcosa che speriamo ma di cui mai avremo la certezza, è proprio il ricordo la misura più sincera di questo nostro passaggio. Stringiamoli forte i nostri ricordi, teniamoli saldi dentro di noi, coccoliamoli, accarezziamoli.
Soprattutto in questo giorno di grande tristezza per tutti il mondo del calcio e non solo, che piange con sincera commozione la scomparsa di Emiliano Mondonico. Maestro di calcio, uomo vero. Lo ricorderemo Emiliano, per la sua sincerità, per il suo sorriso spontaneo, per la sua voce generosa. Lo ricorderemo per i grandi risultati sportivi, per quella sedia alzata in aria. Lo ricorderemo per tutto. Sempre.
Ci tiene molto a ricordarlo Antonio Bocchetti (ex calciatore ora direttore sportivo della Paganese). Ci tiene in maniera particolare, lo estrinseca la sua voce molto emozionata. “Mister Mondonico per me è stato un maestro, di calcio e di vita. A lui devo molto, è stato il padre della mia carriera calcistica. Lo ricorderò per sempre. E’ un giorno triste oggi, per tutti…”.
Diciotto anni fa. 3 dicembre 2000. Napoli-Bari 1–0. Mondonico era stato chiamato a sostituire, qualche mese prima, Zdenek Zeman sulla panchina azzurra… “E quello per me è stato un giorno indimenticabile, unico. La data del mio esordio in Serie A. Ricordo come fosse ieri mister Mondonico che si gira verso di me per dirmi di cominciare a fare riscaldamento…dopo poco mi fa entrare in campo! Due giorni dopo, era un martedì, prima dell’allenamento pomeridiano porto un po’ di rinfresco per celebrare il mio debutto in A. Il mister entra in spogliatoio – racconta Bocchetti ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – mi guarda attentamente e mi dice… ‘Antò, ma come hai portato questo rinfresco?’… ‘Eh Mister, perché domenica mi hai regalato una grande gioia…”… ‘Mica sarà stato il tuo debutto in Serie A?’… ‘Eh sì, Mister…’… ‘Ah, bene! A saperlo non ti facevo entrare’ con una bella risata generale. Un episodio bello, che mi porto dentro con molto affetto”.
Un legame sincero, che andava oltre l’aspetto calcistico. L’importanza di un esempio granitico, un punto di riferimento per i suoi giocatori… “Mister Mondonico era una persona molto umile, di una semplicità fuori dal comune. Un uomo vero, di spessore, mai una parola fuori posto. Mister Mondonico ti trasmetteva una determinazione e un senso di praticità unico nel suo genere. Ci mancherà molto, a tutti…”.
E’ nella sincerità di un breve (ma sentito) pensiero, la bellezza di un ricordo che niente e nessuno (nemmeno il tempo) potrà mai scalfire.
Fonte: gianlucadimarzio
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