Enrico vuole fare il magistrato: «Lo sport è importante anche per noi. Non è solo uno svago, ma un’opportunità per superare le difficoltà di relazione sociale e avere un confronto con persone affette dalle nostre stesse patologie. Un modo insomma, per reagire alla nostra disabilità». Ha 23 anni, affetto da laminopatia, una malattia neuromuscolare che lo costringe su una sedia a rotelle da quando ne aveva 18. Insieme ad altri atleti Enrico parteciperà il prossimo 29 aprile a «Walk of life», l’iniziativa di Telethon a favore della ricerca sulle malattie genetiche che prevede otto mini maratone di 10 km in altrettante città italiane (Roma, Potenza, Bari, Milano, Torino, Catania e Lanciano). Solo in Campania grazie ai fondi raccolti da Telethon sono 295 i progetti sostenuti con un investimento di oltre 66 milioni di euro. Mentre in 22 anni di attività Telethon ha investito in tutta Italia 354 milioni di euro nella ricerca. «Una nuova sfida per noi – dice Andrea Ballabio, direttore dell’Istituto Telethon di genetica e medicina di Napoli –. Sono tantissime le patologie genetiche e nonostante non siano molte le industrie farmaceutiche disposte ad investire nella produzione di farmaci per queste malattie rare, abbiamo stipulato partnership con aziende americane». Testimonial della maratona che è stata presentata nella sala giunta del Comune di Napoli, oltre al sindaco Luigi De Magistris, che sarà presente il 29 aprile, vi saranno assi dello sport come Franco Porzio, Giuseppe Abbagnale e Patrizio Oliva. «Lo sport è da sempre vicino alla solidarietà – ha dichiarato Porzio, campione olimpico di pallanuoto –. È per questo che occorre sensibilizzare le coscienze verso chi è stato più sfortunato di noi. Come presidente di “Acqua chiara” inviterò tutti ad una partecipazione in massa alla corsa». «È un dovere morale – ha rimarcato Abbagnale, campione olimpico di canottaggio – contribuire a questa gara di solidarietà perché lo sport non fa distinzioni tra disabili e normodotati». La gara, a cui sarà abbinata una passeggiata non competitiva di 3 km, partirà e si concluderà in piazza Plebiscito. Secondo l’assessore comunale allo Sport Pina Tommasielli, «spesso le malattie genetiche non vengono studiate solo perché non c’è un corrispettivo business. È in quest’ottica che la nostra amministrazione ha aderito alla Carta di Toronto per fare sport all’aria aperta. Un modello che ci porterà a sviluppare politiche contro la lotta alla sedentarietà e a migliorare gli stili di vita dei cittadini».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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