L’UNICO vero contraccolpo lo ha subìto la corsa al biglietto, con il brusco stop della prevendita per la sfida di domani sera (20.45) con la Fiorentina. Il San Paolo non sarà pieno, anche se alla fine dovrebbe essere raggiunto il traguardo dei 40 mila spettatori, grazie ai prezzi scontati (12 euro) nelle due curve. Non è invece in discussione il tutto esaurito per il debutto in Champions a Fuorigrotta, martedì prossimo con il Villarreal. L’avventura europea fa sognare i tifosi azzurri, nonostante la delusione di Verona. Ma ora tocca a Mazzarri e alla squadra spazzarla via al più presto, cancellando sul campo la pessima prestazione del Bentegodi. La speranza è che rimanga un incidente di percorso. Ci conta pure Aurelio De Laurentiis, che proprio non se l’aspettava e ha sbarrato gli occhi davanti alla tv, incapace di riconoscere il suo Napoli nella squadra sperimentale mandata in campo da Mazzarri. Il presidente, come la maggior parte dei tifosi, non ha condiviso l’esasperato turnover (sette titolari fuori) dell’allenatore. Ma il numero uno azzurro ha digerito male la prova incolore di quasi tutti i rincalzi scesi in campo a Verona, che con le sole eccezioni di Fernandez e Zuniga hanno fatto rimpiangere i titolari a riposo. L’obiettivo del mercato estivo, con 42 milioni di investimenti, era proprio allestire un organico più numeroso, omogeneo e competitivo. Da grande club. Il primo vero esame, invece, ha dimostrato che il problema persiste, nonostante il gruppo allargato: quantità non significa qualità. È questo il dubbio principale che assilla De Laurentiis, dopo la sconfitta di Verona. Il Napoli è atteso da una stagione molto impegnativa, da vivere su tre fronti. Guai se i pallidi rincalzi azzurri, da Pandev a Santana, falliranno pure le prossime chance, dopo aver tradito contro il Chievo. Ma di processi non se ne parla nemmeno, naturalmente. Anche perché Mazzarri, analizzando la prima sconfitta in campionato, ha giudicato in maniera molto meno critica la prestazione della sua squadra, riserve comprese. «Ci ha puniti solo l’infortunio difensivo capitato a Fideleff, che peraltro fino a quel momento se la stava cavando molto bene, come Fernandez. Credo che il pareggio sarebbe stato più giusto e il nostro percorso finora resta più che positivo. Può capitare ogni tanto di perdere, anche se naturalmente ci è dispiaciuto. Non è detto, però, che questo risultato negativo sia soltanto un male. Spero che ci sia d’aiuto per crescere. Il turnover lo rifarei: serviva. E il gol l’abbiamo preso quando Cavani, Hamsik e Inler erano in campo». Nessuna autocritica, insomma. Mazzarri non si è pentito per le sue scelte e non sarà De Laurentiis a metterlo sotto accusa, con dietro l’angolo le tre partite in 7 giorni con Fiorentina, Villarreal e Inler. È piuttosto il momento di serrare le fila e dimostrare la massima unità, per non vanificare lo straordinario inizio di stagione. Incoraggianti le notizie giunte ieri dall’infermeria: niente di grave per Maggio e Dzemaili. E Lavezzi e Donadel sono recuperati. Non resta che riconquistare i tifosi: domani si torna al San Paolo.
Fonte: Repubblica
La Redazione
A.F.
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